«Facciamo volare l’aereo?». Così le finte massaggiatrici adescavano i clienti

La polizia municipale sequestra un centro massaggi cinese in via Carini: l’accusa è sfruttamento della prostituzione. Agli arresti domiciliari la donna che lo gestiva
BARON - SEQUESTRO CASE PROSTITUTE E CENTRO MASSAGGI CINESE
BARON - SEQUESTRO CASE PROSTITUTE E CENTRO MASSAGGI CINESE

PADOVA. «Facciamo volare l’aereo?». Una domanda in codice per trasformare un massaggio orientale in una prestazione sessuale. Ecco come le massaggiatrici del «Centro massaggi orientali Angela» di via Carini comunicavano con i clienti. Era proprio questa frase una delle prime cose che i gestori del centro insegnavano alle nuove arrivate. C’è voluto un anno di indagini, con appostamenti e perquisizioni, alla Polizia Municipale per poter porre sotto sequestro l’immobile e per ottenere gli arresti domiciliari per la titolare con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Il 7 febbraio 2011 infatti al reparto attività economiche della polizia Municipale è arrivata una segnalazione scritta da parte di alcuni cittadini sul fatto che nel centro massaggi si facesse in realtà ben altro. Sono così scattati gli appostamenti e gli interrogatori di alcuni clienti del centro. Al termine del massaggio veniva offerta una prestazione sessuale a pagamento: chi acconsentiva pagava alla massaggiatrice il prezzo della prestazione extra e alla cassa saldava il massaggio.

Il centro massaggi è gestito da Zhang Suli, cittadina cinese di 34 anni residente a Monselice, ma di fatto domiciliata a Padova, con un figlio di 2 anni. All’interno del centro gli agenti hanno trovato quattro giovani massaggiatrici di nazionalità cinese in regola can il permesso di soggiorno. Grazie alle intercettazioni ambientali è stato ricostruito che le prestazioni "extra" erano praticate sistematicamente e che la titolare le favoriva perché aumentavano la clientela. Le massaggiatrici usavano tra loro un dialetto della regione del Wenzu: non è stato semplice perciò capire che «far volare l'aereo» significava «masturbare il cliente».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova