Faceva benzina a spese del Comune, vigile sotto accusa

Processo per aver utilizzato le tessere carburante del comune di Tombolo. La giunta e l’ex comandante della polizia locale si sono costituiti parti civili
Il municipio di Tombolo
Il municipio di Tombolo

TOMBOLO. Fare benzina gratis, il sogno di chiunque. O, almeno, farla in parte senza spendere troppi quattrini, con un significativo risparmio del budget domestico. È l’accusa che il pubblico ministero padovano Sergio Dini ha contestato a un agente della Polizia municipale di Tombolo, Gilberto Pivato, 55 anni residente sempre a Tombolo dove tuttora presta servizio pur a disposizione di tutto il distretto Pd1A: avrebbe effettuato rifornimenti di benzina sulla sua auto, una Mercedes classe A, con le tessere carburanti del Comune, per un totale di 6.116 euro tra il 2012 e il giugno 2016. È scattata la denuncia e la procura ha sollecitato il processo. Richiesta accolta dal gup padovano Domenica Gambardella che ha spedito a giudizio il vigile davanti al tribunale di Padova per il prossimo 20 febbraio. Di quale reato dovrà rispondere? Di peculato continuato, previsto per chi, nella veste di pubblico ufficiale, si appropria di beni o danaro altrui di cui ne ha possesso in ragione del proprio incarico o della mansione che svolge. A difenderlo, l’avvocato Ivette Baggio.

L’indagine era decollata nell’estate dell’anno scorso in seguito a una dettagliata denuncia firmata dall’allora comandante della Polizia municipale di Tombolo, Alessandra Ilenia Pasinato di Tezze sul Brenta, ora al vertice dei vigili di San Giorgio in Bosco. Tuttavia il primo a sospettare del comportamento del vigile è stato un geometra del Comune che, dai periodici controlli amministrativi sulle spese per il rifornimento non rendicontate, aveva verificato la mancanza degli scontrini indispensabili per giustificare l’acquisto della benzina per le auto dell’ente locale (in uso da parte dei dipendenti tecnici e amministrativi) e per le vetture di servizio della Polizia municipale. Insomma non c’era corrispondenza tra gli scontrini allegati e i quantitativi di benzina comprata. Immediatamente sono scattate le verifiche contabili con un’analisi accurata della documentazione di spesa precedente al 2016. E si è verificato che un indebito impiego dei buoni carburante del Comune sarebbe stato fatto a partire dal 2012.

Subito l’attenzione si sarebbe concentrata sull’operato di Pivato. E all’inizio, almeno, l’agente avrebbe fatto alcune ammissioni con i suoi capi. Tuttavia di fronte al gup non ha voluto chiudere il conto con riti alternativi, preferendo affrontare il pubblico dibattimento in un processo. Intanto si sono già costituiti parte civile il Comune di Tombolo, e l’allora comandante Pasinato (difensore l’avvocato Laura Botolamei).
 

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