Fallo in campo durante la gara Rissa tra i genitori dei “pulcini”

Insulti, spintoni, sberle e persino un pugno tra gli spalti a causa del litigio scoppiato fra due papà Motivo del contendere: un’azione di gioco dei bambini. Intervenuti sul posto anche i carabinieri
Di Alice Ferretti

Insulti, spintoni, sberle e persino un pugno. Botte da orbi ieri mattina ai bordi del campo da calcio della Caminese, durante una partita di pulcini. Il diverbio, sembrerebbe per futili motivi, è scoppiato tra due genitori che stavano seguendo il match dei loro ragazzi. Nel campo di via Lisbona, a Camin, si stava infatti disputando l’incontro Caminese - Union Cadoneghe, una partita amichevole giocata dai pulcini, categoria dei bambini di dieci anni.

Il parapiglia tra i due papà, E. O. di 41 anni a e G.M. di 31 anni, sarebbe nato a causa di un banale fallo di gioco in campo con protagonisti, appunto, i due figli.

In pochi minuti in tribuna i toni si sono alzati progressivamente e la situazione è degenerata rapidamente. I due genitori hanno prima iniziato a difendere ciascuno il proprio figlio, poi a scambiarsi tra loro parole offensive che sono andate in crescendo finché non sono sfociate in una furiosa litigata, con tanto di mani addosso.

«La partita è cominciata alle 11, il fatto è accaduto dopo appena una mezzora dall’inizio», ha raccontato dispiaciuto il direttore sportivo della Caminese, Raffaele Cardinale. Gli altri genitori, che stavano assistendo al match, non appena si sono accorti che l’alterco tra i due papà stava degenerando, sono intervenuti per dividerli e cercare di calmarli. Ne è nato un vero e proprio parapiglia tra gli spalti: grida, insulti che volavano e mani che si alzavano. Nonostante l’intervento dei presenti, ad un certo punto, G. M. nella concitazione avrebbe sferrato un pugno in pieno volto a E. O., il quale arrabbiato ha immediatamente richiesto l’intervento dei carabinieri.

Una pattuglia è giunta dopo pochi minuti nel campo della Caminese, dove i militari hanno proceduto all’identificazione dei due litiganti. Il papà che ha ricevuto il pugno al volto non ha voluto essere soccorso da un’ambulanza del 118, ma ha riferito che si sarebbe recato da solo al pronto soccorso per sottoporsi alle cure del caso.

Intanto il tafferuglio ha provocato sconcerto tra i genitori dei bambini che stavano disputando la partita e tra i dirigenti delle due squadre. «Purtroppo episodi di questo genere nel calcio succedono, anche se fortunatamente non così spesso», ha aggiunto il direttore sportivo della squadra ospitante.

«Posso capire che nascano diverbi quando ci si sta giocando il titolo di stagione, ma non certamente durante un’amichevole e per di più tra bambini di appena dieci anni», è il commento dei dirigenti.

La partita tra le squadre di pulcini era stata organizzata dalle due società in occasione del fermo di metà campionato. «L’avevamo programmata per non far stare fermi i pulcini fino al mese prossimo, quando ricomincerà il campionato. L’obiettivo era quello di tenerli un po’ allenati», prosegue Raffaele Cardinale.

Che infine rammaricato conclude: «Purtroppo c’è qualche genitore un po’ sopra alle righe, dovrebbe stare più tranquillo e reprimere gli istinti particolarmente aggressivi». Anche perché, fa capire la dirigenza della società, tale comportamento non è certo un buon esempio per i ragazzini ai quali viene insegnato che lo sport unisce e crea squadra.

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