False certificazioni delle firme elettorali Assolto Pavanetto

È stato assolto per non aver commesso il fatto dall’accusa di aver di aver certificato come autentiche le firme che 13 cittadini non avrebbero riconosciuto come proprie in calce alla lista per il...
BACCARIN - NUOVA GIUNTA PROVINCIALE. ENRICO PAVANETTO BACCARIN - NUOVA GIUNTA PROVINCIALE
BACCARIN - NUOVA GIUNTA PROVINCIALE. ENRICO PAVANETTO BACCARIN - NUOVA GIUNTA PROVINCIALE

È stato assolto per non aver commesso il fatto dall’accusa di aver di aver certificato come autentiche le firme che 13 cittadini non avrebbero riconosciuto come proprie in calce alla lista per il Senato del Movimento sociale Fiamma Tricolore in occasione delle elezioni politiche del 2013. In realtà la firma con il suo nome come autentificatore c’era, solo che non era stata fatta da lui: la qui nessuna responsabilità penale per Enrico Pavanetto, 44 anni, oggi dirigente di Fratelli d’Italia, nel passato consigliere comunale a Vigodarzere e assessore in Provincia alla Sicurezza. La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice Laura Alcaro: a difendere l’imputato l’avvocato Leonardo Mazzucato. All’epoca quelle firme erano state autentificate con il nome e cognome di Pavanetto nella sua veste di assessore e perciò di pubblico ufficiale. Tuttavia la perizia calligrafica ha chiarito che quel nome e cognome non erano attribuibili alla sua mano: qualcuno avrebbe firmato al posto suo. La contestata autentificazione era contenuta in una dichiarazione di presentazione allegata alla lista, depositata all’ufficio elettorale della Corte d’appello di Venezia: il reato è disciplinato dal Dpr del 30 marzo del 1957. «Sono soddisfatto del risultato dopo 5 anni di attesa, anche se con i tempi della giustizia italiana» commenta, «Una giustizia in cui ho sempre creduto. Io non ho autentificato quelle firme, per questo mi sento doppiamente gabbato. Personalmente credo che quella norma sia superata almeno per i partiti riconosciuti». Pavanetto era già stato assolto dall’accusa di aver certificato come autentiche firme in realtà mai apposte in calce alla liste per garantire la candidatura a governatore del Veneto del leader padovano di Forza Nuova, Paolo Caratossidis, nel 2010. (cri.gen.)

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