Famiglie in rivolta contro la “Rossetto” per l’inquinamento

ARZERGRANDE. Decine di famiglie in lotta con un via vai continuo di mezzi pesanti, smog, rumori molesti di giorno e di notte e una pioggia continua di bucce di cereali, scarti di lavorazione del vicino impianto industriale di essicazione e stoccaggio “Cereali Rossetto”.
Da inizio settembre, dopo mesi di sopportazione, i residenti di via Bassa e via Caresin, rispettivamente Arzergrande e Vallonga, hanno deciso di passare all’azione. Prima tappezzando le vie di cartelli di protesta, poi chiedendo l’intervento dell’Arpav per monitorare la qualità dell’aria e l’inquinamento acustico, e quindi chiedendo aiuto al Comune. «La situazione non è nuova» spiega Giovanni Gatto, «e il disagio colpisce tantissime famiglie. Durante le fasi di lavorazione dei cereali siamo sottoposti a una nevicata continua di “bua”, le bucce rossicce che ricoprono i chicchi, che poi ricadono su balconi, terrazze e cortili, costringendoci ogni giorno ad aspirarli perché non si riesce nemmeno a spazzarli. L’altro grosso problema è il traffico di mezzi pesanti, camion e trattori con rimorchi.
Arrivano di giorno e di notte, corrono veloci, sostano a lungo in attesa di entrare nel deposito con i motori accesi, soffocandoci con lo smog dei gas di scarico, per non parlare del continuo rumore».
Fra i residenti delle due vie sono state raccolte oltre novanta firme, allegate alla richiesta presentata all’Arpav di eseguire dei controlli sull’inquinamento prodotto dall’impianto, sia per quanto riguarda l’aria che i rumori.
Poi è stato chiesto al sindaco Luca Sartori di intervenire e anche di organizzare un’assemblea pubblica per affrontare la questione. «I tecnici dell’Arpav sono già venuti per i rilievi sull’inquinamento atmosferico» conferma Gatto, «mentre credo serva la richiesta del Comune per quelli sui rumori. Un sopralluogo è stata eseguito anche dalla polizia locale e sono stati installati i segnali stradali con il limite di 10 chilometri orari sul viale di ingresso allo stabilimento Rossetto. Purtroppo però la situazione è ben lungi dall’essere risolta. Abbiamo passato un’estate infernale, costretti a dormire con le finestre chiuse, a uscire in piena notte per pregare i camionisti di spegnere i motori. Il traffico che stanno sopportando le due vie è eccessivo, la strada è stata danneggiata ed è stato necessario asfaltarla nuovamente, ci sono state varie rotture delle condotte idriche per il passaggio continuo di mezzi pesanti. I disagi sono molti» insiste Gatto, «e una soluzione bisogna trovarla. Non vogliamo che l’attività sia penalizzata, ma auspichiamo solo che possano essere portati dei correttivi per non danneggiare così pesantemente la qualità della vita di chi vie qui». Da parte sua Sergio Rossetto, titolare dello stabilimento di via Bassa, assicura: «Da noi c’è sempre stata la massima collaborazione e ci stiamo impegnando per limitare i disagi. Comunque sono diciotto anni che abbiamo questa attività qui e non capiamo perché solo ora dà così fastidio».
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