Fanno l’amore sul listòn e lui picchia un passante

PADOVA. Alla fine l’aver fatto sesso sul listòn la notte di San Valentino gli costerà caro visto che sono stati rinviati a giudizio per atti osceni in luogo pubblico, minacce aggravate (lei) e lesioni (lei). Sono stati rinviati a giudizio dopo l’indagine del pubblico ministero Roberto Piccione, Enrico Griggio, 28 anni e Francesca Calore di 25.
Sono due militanti del collettivo politico Gramigna gli amanti sorpresi nel bel mezzo di un rapporto sessuale davanti al Cortile antico del Bo. Sono due nomi noti del movimento e, evidentemente, quella notte non sono riusciti a contenere la passione.
La polizia quella notte li aveva identificati e denunciati dopo i rilievo mossi da un passante, E.G., 28 anni. Griggio aveva reagito colpendolo con una scarica di pugni. Erano all'incirca le due della notte a cavallo di San Valentino. I due amanti, non curanti delle decine di telecamere che riprendono e registrano, si sono appartati sotto i portici proprio davanti all'ingresso dell’Università. Aggrappati al cancello in ferro battuto hanno dato libero sfogo a tutta la loro passione. Poco dopo, sotto allo stesso porticato, è passata un’altra coppia: lui, un padovano di 32 anni, si è fermato di fronte ai due avvinghiati e li ha criticati apertamente: «Ma vi sembra il luogo in cui fare certe cose? Non potete andare altrove?».
Ha avuto appena il tempo di finire la frase. L’amante si è rialzato i pantaloni e si è avventato come una furia sul ragazzo che lo stava criticando. Gli ha sferrato un colpo in faccia e uno sullo stomaco. Ha preso per mano la sua partner ed è fuggito di corsa. Il trentaduenne ferito ha telefonato prima al 118, poi al 113. Si è rivolto alle cure del pronto soccorso, da cui è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni. La polizia, dal canto suo, ha iniziato la sua attività d'indagine esaminando i filmati ripresi dalle telecamere. Preziose sono state anche le indicazioni fornite sull’aspetto fisico dei due, corrisposte poi con i due individuati dagli investigatori della Questura. Ora ci sarà il processo.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova