Farmacie, il piano del Comune finisce al Tar

Aperture previste a Montà e Chiesanuova. Ma pesano due ricorsi e il parere negativo dell’Ordine
Di Claudio Malfitano
BARSOTTI - PROTESTA LEGAMBIENTE IN CONSIGLIO COMUNALE
BARSOTTI - PROTESTA LEGAMBIENTE IN CONSIGLIO COMUNALE

Il piano comunale delle farmacie finisce al Tar. Più che un piano in realtà si tratta di una «ricognizione» che tenta di mettere ordine rispetto ai criteri di collocazione dei negozi dopo la liberalizzazione della legge Monti e il “disimpegno” della Regione.

Un atto che però non è piaciuto a due farmacisti padovani che hanno ravvisato la possibilità di un «eccesso di potere», rivolgendosi ai giudici amministrativi di Venezia. Si tratta di Patrizia Zennaro, farmacista di via Facciolati e presidente di FederFarma (il “sindacato” dei titolari) e di Giovanni e Giulia Petterle, che gestiscono la farmacia “Ai Carmini” di via Petrarca.

«Le valutazioni del Comune non sono condivisibili. E inoltre l’amministrazione non ha chiesto i pareri di Usl e Ordine. Quest’ultimo anzi ha dato una valutazione negativa – sottolinea Patrizia Zennaro – La pianta organica è stata rivista e sono state autorizzate farmacie senza indicarne la localizzazione esatta».

In realtà la pianta organica tecnicamente non esiste più, eliminata dalla legge Monti. La giunta ha quindi cercato di fare una perimetrazione sulla base del vecchio criterio di un negozio ogni 3.300 abitanti e ridefinendo le decisioni prese dalla precedente amministrazione, come l’apertura di una farmacia in via Maroncelli, che sarebbe fuori dai criteri (era la famosa richiesta delle “nonne coraggio”).

Le altre due zone che sono al bando del concorso regionale per l’assegnazione sono Montà e Chiesanuova. Anche se nel 2016 possono essere rivisti i parametri sulla base dei dati Istat sulla popolazione.

E l’Ordine dei farmacisti cosa dice? «L’Ordine ha avuto da eccepire sulle procedure di questa delibera – chiarisce il presidente Adriano Guiotto – Abbiamo fatto una delibera in merito ed è stata trasmessa al Comune. Adesso aspettiamo le valutazioni dei giudici del Tar e la revisione del 2016.

«In realtà ho anche cercato di essere ricevuto dal sindaco – racconta il presidente – Ma mi è stato risposto che la materia è delegata all’assessore Stefano Grigoletto, che è anche consigliere dell’Ordine».

Tutto è nelle mani dell’assessore alla Mobilità dunque, anch’egli farmacista. Anche se, lo scorso 21 luglio, nella seduta di giunta che ha approvato la delibera contestata (presentata dal sindaco) Grigoletto, per correttezza, si è assentato.

Lo è stesso è avvenuto nella riunione dell’ordine in cui si contestava proprio il piano della giunta. È probabile che, per prudenza, l’amministrazione preferisca attendere le decisioni dei giudici. Anche se alla vigilia di Natale ha avviato le procedure per «resistere» alle due azioni, incaricando l’avvocatura civica di costituirsi nel giudizio.

c.malfitano@mattinopadova.it

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