Favi: centinaia di chiamate ai vigili del fuoco

Che siano api, vespe o calabroni, comunque della famiglia degli imenotteri aculeati, in notevole quantità hanno preso l’abitudine di installarsi nelle case, in sottotetti, tapparelle, cornicioni e...

Che siano api, vespe o calabroni, comunque della famiglia degli imenotteri aculeati, in notevole quantità hanno preso l’abitudine di installarsi nelle case, in sottotetti, tapparelle, cornicioni e via. E lì costruiscono i favi, grandi assai. Se non paura, mettono inquietudine e di solito il momento della scoperta del nido degli aculeati gialli e neri coincide al millesimo con la telefonata ai vigili del fuoco. Il cui centralino riceve ogni giorno 10-20 telefonate che chiedono aiuto causa ronzanti ospiti.

Perché, si sa, i vigili del fuoco arrivano e risolvono sempre tutto. Il che è vero, ma non più nel caso dei favi: «Nel 2012 abbiamo scritto a tutti i 104 Comuni del padovano per avvertire che non avevamo quelle risorse in più che fino ad allora ci avevano consentito di occuparci anche dei nidi di api, calabroni e vespe. E’ previsto dalla legge regionale che siano i Comuni ad occuparsene», spiega l’ingegner Nicola Pulze, 49 anni, funzionario dei vigili del fuoco; «Noi interveniamo solo in caso di emergenza, di pericolo. Abbiamo chiesto a tutti i Comuni di darci il numero di telefono dell’ufficio deputato, ma ci hanno risposto solo in 14».

Comunque, continua Nicola Pulze, per quanto riguarda Padova, il numero di telefono che ci ha comunicato il Comune e noi passiamo a chi ci chiama è 049- 7629842. Dovrebbe rispondere l’ufficio deputato. Nel caso si tratti di favi di api, i vigili del fuoco danno a chi chiama il loro centralino anche il numero dell’associazione apicoltori: spesso arrivano loro a prendersi regina, operaie e favo. (a.pi.)

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