Fece cancellare le multe degli autovelox: Paolocci deve risarcire 800 mila euro

L’ex comandante della polizia municipale di Padova e la sua vice condannati dalla Corte dei Conti: hanno danneggiato il Comune
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CERIMONIA POLIZIA MUNICIPALE.
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CERIMONIA POLIZIA MUNICIPALE.

PADOVA. Una stangata da 800 mila euro per l’ex comandante dei vigili urbani di Padova Antonio Paolocci. È la somma che dovrà versare a titolo di risarcimento al Comune di Padova per aver cancellato le multe da autovelox determinando il venir meno di un introito per le casse pubbliche. Lo ha deciso la Corte dei Conti del Veneto con la sentenza depositata lunedì nella quale accusa l’ex dirigente di «numerose e grossolane negligenze». Condannata anche la vice dell’epoca, Maria Luisa Ferretti, che firmò materialmente il provvedimento: per lei, che eseguì un ordine del suo superiore, la cifra da pagare è di 10 mila euro. La somma complessiva dovuta a Palazzo Moroni è stata dunque ridimensionata rispetto alle richieste della Procura che aveva indicato un danno da 3,8 milioni di euro: dall’importo sono stati detratti i mancati incassi per effetto di presunte contestazioni e morosità.

MARIAN - AGNZIA BIANCHI - PADOVA - TRAFFICO ORE 20
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Nel mirino della magistratura contabile è finito l’atto di revoca con cui il 9 dicembre 2014 viene prorogato il periodo di sperimentazione e vengono annullate le sanzioni degli otto autovelox sulle tangenziali, riferite a violazioni registrate fra il 3 novembre e l’8 dicembre di quell’anno. La decisione è di Paolocci, arrivato nella Padova del sindaco Massimo Bitonci da appena una ventina di giorni e viene motivata con esigenze organizzative degli uffici: prima di riscuotere occorre spostare un server presso la polizia locale, creare un ufficio amministrativo ad hoc, istituire un’area dedicata nel portale web. Una serie di irregolarità, osserva, che potrebbero esporre l’ente alle contestazioni dei consumatori.

Roma 13/06/2018, giuramento dei nuovi vice ministri e sottosegretari. Nella foto Massimo Bitonci, Giuseppe Conte
Roma 13/06/2018, giuramento dei nuovi vice ministri e sottosegretari. Nella foto Massimo Bitonci, Giuseppe Conte


Il provvedimento arriva sul tavolo della Procura della Corte dei Conti che apre un’inchiesta per danno erariale. Il pm contabile Chiara Imposimato affida le indagini alla Guardia di Finanza di Padova che fa un lavoro certosino, controllando fotogramma per fotogramma. La conclusione degli accertamenti è che la revoca delle sanzioni è infondata, «sostenuta da motivazioni generiche» e che per il Comune c’è un danno da 3,8 milioni.

Il collegio presieduto dal giudice Guido Carlino accoglie le tesi della Procura e contesta punto su punto le ragioni della difesa: per la Corte le presunte criticità sono state indicate genericamente, i problemi di organizzazione erano risolvibili in autotutela, la carenza di segnaletica in curva Boston poteva essere ovviata cancellando le multe in quel tratto, il servizio non era esternalizzato ma in house e l’accesso ai dati riservati era garantito alla sola Polizia Municipale.

Per i giudici il comportamento di Paolocci «non sembra affatto improntato a quella ligia e rigorosa osservanza delle norme rappresentate dalla difesa» e anzi si sarebbe reso responsabile di «numerose e grossolane negligenze». Il fatto che le infrazioni rilevate siano rimaste in una sorta di «iperuranio amministrativo» fino alla loro inutilizzabilità per lo spirare dei termini di contestazione, è per i giudici l’effetto di un’illecita omissione di cui Paolocci non poteva non essere consapevole. E come «comportamento gravissimo» viene qualificata la decisione di far firmare alla vice un atto che era di sua competenza. L’ex comandante, difeso dal professor Mario Bertolissi e dall’avvocato Alberto Cartia farà con ogni probabilità ricorso. —
 

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