«Federico, resterai sempre per tutti il sindaco di Abano»

ABANO
Una comunità intera in una giornata di lutto cittadino ha reso omaggio ieri mattina a Federico Talami, l’ex sindaco di Abano scomparso all’età di 92 anni. Una vocazione civica e religiosa la sua vita, come sottolineato dal parroco don Alessio Bertesso, per sempre il “sindaco di Abano”, come rimarcato dall’attuale primo cittadino Federico Barbierato, nel ricordare i 19 anni da primo cittadino. L’amore della città e del mondo della scuola Barbarigo dove per 40 anni ha insegnato era palpabile, prima nel Duomo di San Lorenzo, a pochi metri dalla sua casa di via Pio X, e poi in piazza Caduti: circa 500 persone hanno partecipato in silenzio e commosse al rito funebre.
Tra loro gli ex sindaci Cesare Pillon e Giovanni Ponchio, il primo cittadino Barbierato e la Giunta al completo, la presidente del consiglio Stefania Chiarelli, Monica Lazzaretto, il sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello e Emanuele Boaretto, presidente degli albergatori. Nell’omelia, il parroco don Alessio Bertesso, che ha concelebrato insieme a don Cesare Contarini, rettore del Barbarigo, e don Dante Carraro, direttore del Cuamm, ha rimarcato la “missione” di Federico Talami: «In lui fede e vita si sono confuse, diventando un tutt’uno. Talami mi ha detto che ha fatto nella sua vita quello che ha voluto perché ha capito che questa era sua vocazione. Insegnava con una passione contagiosa al Barbarigo, la stessa che ha messo da amministratore per questa città. Per lui il Duomo era un luogo familiare. Mi disse, al momento del mio insediamento da parroco, che io sarei stato colui che avrebbe celebrato il suo funerale. Lo ricordiamo per il suo attaccamento ai Camboniani, ai figli e ai nipoti».
Dopo la funzione religiosa, il feretro, uscito tra gli applausi, è stato condotto fino alla vicina piazza dei Caduti per un ricordo civile. Di fronte a quella che è stata da sindaco la “sua” casa dal 1960 al 1979, ha parlato l’attuale primo cittadino Barbierato, ricordando come Talami si sia recato fino a poco tempo fa in Municipio per raccogliere gli atti comunali per il suo libro, sempre vestito in maniera impeccabile, con giacca e cravatta «per il grande rispetto che aveva per il prossimo e le istituzioni. La nostra città ha avuto la fortuna di avere un sindaco di questa qualità, ha avuto la visione di una città moderna, sostenibile, aperta al dialogo, con una dimensione internazionale turistica. Ha dato vita a scuole, strade, opere pubbliche, alla biblioteca, che ha inaugurato il 25 aprile del 1970. Non dimenticheremo mai i sui insegnamenti: Federico, sarai sempre il sindaco di Abano. Ora hai raggiunto la tua amata moglie Romanina e i tuoi cari. Fai buon viaggio e veglia sui tuoi figli, nipoti e sulla tua città da lassù». —
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