Fenomenologia di Peppa Pig, maialina che ha trasformato il fango in oro

PADOVA. Dire che è il fenomeno dell’anno è probabilmente sottostimare le cose. Il fatto è che televisione, editoria, merchandising stanno muovendo cifre enormi attorno ad un personaggio che la maggior parte degli adulti ignora. Il suo nome, “Peppa Pig”, è invece familiare, qualche volta anche troppo familiare, a chi ha bambini piccoli o nipotini. “Peppa Pig” è una maialina di 5 anni, con una mamma, un papà e un fratellino, George, che di anni ne ha solo quattro. Alla fine di ogni puntata si rotolano tutti felici nel fango ma nel frattempo, in un solo anno, sono passati, nella sola Italia, dal muovere 40 milioni di euro a muoverne 120, con prospettive di crescita che arrivano fino a 300, cifra che lo stesso personaggio muove nell’Inghilterra in cui è nato.
Oppure, detto in altri termini: 600 mila spettatori al giorno in televisione, tre milioni di copie di libri, app per tablet e telefoni, videogiochi, riviste, giochi didattici, abbigliamento, alimentari, eventi: tutto targato con la maialina Peppa e la sua famiglia. E a giorni arrivano anche il cinema e poi il teatro, con una campagna di occupazione degli spazi del divertimento per bambini piccoli che si annuncia trionfale.
Del resto Peppa Pig, che in Italia è arrivata solo nel 2011, in Inghilterra spopola dal 2004, tanto che a Paultons, nell’Hampshire ha aperto nel 2011 un parco tematico, il Peppa Pig World che guadagna ogni anno più di sette milioni di sterline con 2 milioni di visitatori.
Ad essere sorpresi dal successo di Peppa Pig sono proprio quelli che in Italia ci hanno creduto per primi. Da un lato Massimo Liofredi, il direttore di Rai YoYo che è diventato, grazie a Peppa Pig, il canale tematico più visto in assoluto e al sabato mattina batte anche le corazzate generaliste come Rai Uno; dall’altra Beatrice Fini, direttore editoriale della Giunti, che produce i libri di Peppa Pig: «Devo ammettere» dice «che abbiamo creduto subito al personaggio, ma neppure noi potevamo immaginare questo impatto. Di solito questi personaggi hanno una fase ascendente di due anni, poi cominciano lentamente a declinare. Al terzo anno siamo invece in piena espansione». E forse uno dei motivi è che il target di Peppa Pig e molto basso di età, coinvolge bambini in età prescolare. «A diciotto mesi» dice Beatrice Fini «i bambini dicono mamma, papà e Peppa. Inoltre rispetto a fenomeni altrettanto importanti come le tartaruga Ninja o le Winx Peppa coinvolge maschi e femmine e quindi la platea è più vasta».
Ma perché questa famigliola di maialini ha così successo? Secondo Beatrice Fini perché si muove in controtendenza rispetto agli altri cartoni: «Abbiamo puntato su Peppa perché era molto normale. Il disegno semplice, le storie abbastanza banali, pochi personaggi, colori tranquillizzanti per bambini che stavamo abituando sin da piccoli a un eccesso di stimoli». E i numeri danno ragione a questa intuizione.
La Giunti pubblica una quindicina di titoli all’anno, lo farà anche nel 2014, e a confronto di Peppa anche Camilleri appare un dilettante. Solo a dicembre e solo nelle librerie, senza ipermercati, sono andate via 150 mila copie. Del resto l’Italia ha superato anche l’Inghilterra quanto a libri prodotti e venduti.
Libri costruiti da Silvia D’Achille, la madre italiana di Peppa, che racconta di essersi innamorata del disegno prima ancora di sapere che fosse un cartone animato e poi si è perfettamente immersa nei personaggi, creando le storie che stanno spopolando in Italia. Ovviamente c’è anche chi storce il naso. Qualche settimana fa è toccato a “Notizie evangeliche” denunciare la rischiosità morale di Peppa Pig, da poco si sono fatti vivi gli animalisti per denunciare la mistificazione fatta a danno dei maiali per cui quelli stessi bambini che adorano Peppa poi li mangiano a tavola. Ma aldilà di questo il fenomeno si espande. In Italia sono andate in onda già quattro stagioni, ognuna con 52 episodi. La quinta è in partenza, quasi in contemporanea con l’Inghilterra ed altri 180 paesi e in più, cosa che non guasta, i personaggi creati dallo studio di animazione Astley Baker Davies sono anche tra i più premiati al mondo.
Al cinema. Peppa Pig sul grande schermo: con oltre 400 copie l’11 e il 12, il 18 e il 19 gennaio saranno nelle sale cinematografiche italiane, dieci nuovissimi ed esclusivi episodi del cartone animato. “Peppa, vacanze al sole e altre storie” presenta per la prima volta al cinema dieci episodi della nuova sesta serie, ognuno di 5 minuti per una durata complessiva di 50 minuti. Intanto in televisione continuano a grande richiesta, su Rai Yoyo (Canale della Direzione Rai Ragazzi), gli episodi di Peppa Pig in lingua inglese. Tutti i giorni alle 20.30, tre appuntamenti: Peppa Pig in inglese, italiano e in inglese con i sottotitoli per far prendere dimestichezza ai più piccoli con la lingua.
A Padova anche a teatro. La versione teatrale dal titolo “Peppa Pig e la caccia al tesoro” farà tappa anche a Padova, al Gran Teatro Geox. In calendario due date: l’8 e il 9 marzo prossimi. Nel primo caso lo spettacolo inizierà alle 16, il giorno dopo alle 15.30. La caccia al biglietto è iniziata da un pezzo, le prevendite vanno a gonfie vele. Lo spettacolo arriverà in Italia già il 22 febbraio (debutto a Roma) coprendo poi tante città: si
prevede ovunque il tutto esaurito, così come accade in Gran Bretagna e in Australia. La Dimensione Eventi presenterà questa produzione Fiery Angel Ltd e Limelight Production, su concessione della Entertainment One. Tra scenografie super colorate, pupazzi ed un racconto, semplice ed interattivo, Peppa Pig e la sua simpatica famiglia viaggiano per monti, boschi e abissi marini, alla scoperta di animali, di tutti i mezzi di trasporto e soprattutto a caccia di tesori.
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