Festa del Lavoro con i bus Palazzo Moroni tira dritto

Bitonci: «Siamo una città turistica, troveremo una soluzione con gli autisti» Sls, Adl e Sgb dichiarano sciopero. Cgil, Cisl e Uil: «Servizio poco utile e costoso»
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - AUTOBUS E TRASPORTO PUBBLICO , RIVIERE
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«Se vogliamo veramente essere una città turistica, dobbiamo garantire i servizi essenziali». Anche il sindaco Massimo Bitonci ha ribadito la volontà di assicurare il passaggio di tram e bus domenica 1 maggio, giorno della festa dei lavoratori. Nonostante la minaccia di sciopero degli autisti e le rivolte annunciate dai sindacati, a Palazzo Moroni tirano dritto, pur consapevoli di poter scatenare una guerra sui diritti.

«Capisco i lavoratori, ed è giusto dedicare una giornata a loro, anche se poi c’è sempre chi vuole strumentalizzare politicamente» ha dichiarato il primo cittadino «però viviamo in una città dalla forte vocazione turistica, che ha l’obbligo di garantire un minimo di servizi e questo lo dimostrano anche gli ultimi dati sulle visite, registrati nei nostri musei e nelle sedi che custodiscono il patrimonio artistico-culturale della città. Il Primo Maggio si muovono migliaia di persone, e noi non possiamo pensare di non poter agevolare gli spostamenti, altrimenti dovremmo pensare a chiudere anche bar e ristoranti. Troveremo una soluzione congrua, che terrà conto delle esigenze dei lavoratori ma anche di quelle della città».

Bitonci quindi promette di voler negoziare con i lavoratori, partendo però dall’intenzione di offrire a turisti e cittadini un servizio, seppur ridotto, anche il giorno della festa dei lavoratori. Tutto questo dopo ben 35 anni consecutivi in cui i mezzi del trasporto pubblico non hanno mai circolato in questa data. L’obiettivo sarebbe quello di non lasciare a piedi gli utenti, abbonati compresi, che vivono in città e nei paesi della cintura e delle Terme. D’altronde Padova è una delle pochissime città italiane medio grandi dove non circola un mezzo pubblico né il Primo Maggio, né il 25 dicembre. All’indomani della notizia, sono insorti dipendenti e sindacati, che hanno già promesso uno sciopero qualora dovesse arrivare un ordine di servizio alla vigilia, appellandosi a diritti acquisiti e inviolabili. I sindacati di base Sls, Adl Cobas e Sgb (ex Usb), infatti, hanno già dichiarato sciopero. Con una lettera inviata ieri mattina alla Commissione di garanzia nazionale, al sindaco e ai dirigenti di BusItalia, i tre coordinatori dei sindacati hanno comunicato che gli autisti non lavoreranno dalle 16 alle 20 del Primo Maggio. «O l’azienda rispetta l’accordo sottoscritto, anche se tanti anni fa, con i delegati e i rappresentanti di Cgil, Cisl ed Uil oppure tram e bus si fermeranno per quattro ore consecutive» osserva Vittorio Rosa, segretario di Sls( Sindacato, Lavoro e Società) ed ex dirigente Uil. «I diritti acquisiti non si toccano, specialmente i riposi per tutta la giornata previsti per il Primo Maggio e il 25 dicembre». Sulla stessa linea, ma con i dovuti distinguo, si schierano anche i rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl ed Uilt-Uil. «La Festa del Lavoro non si tocca» sottolinea Ilario Simonaggio, della Cgil regionale ed ex segretario dei trasporti. «Anche gli autoferrotranvieri devono essere considerati lavoratori come tutti gli altri. Mi spiace constatare, poi, che il sindaco Bitonci si sia già messo in prima fila a contrastare i diritti dei lavoratori». Le segreterie di Filt, Fit, Uilt e Faisa «confermano la disponibilità a garantire i servizi indispensabili, in particolare per le categorie più deboli». Sostengono però «che il Comune dovrebbe concentrarsi sulla soluzione dei quotidiani problemi del trasporto pubblico locale».

Luca Preziusi

Felice Paduano

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