Festa dell’agricoltura senza il concerto Altra Este all’attacco

Critiche al sindaco per la revisione del Primo Maggio Ma la Gallana replica: «Mettiamo al centro i lavoratori»
Di Nicola Cesaro

ESTE. Oggi e domani a Este si celebra la “Festa dell’Agricoltura e dell’Economia circolare”: foro boario e piazza Maggiore ospitano macchine agricole, animali, mezzi d’epoca, eccellenze enogastronomiche, spettacoli equestri, animazioni, rievocazioni e laboratori per bambini. Il Comune, promotore dell’evento, si avvale della collaborazione di varie realtà locali, da Sesa al Manfredini, passando per Coldiretti che porterà in piazza e in castello i produttori di Campagna Amica. L’inaugurazione è oggi alle 10 sotto la biosfera di piazza Maggiore e sarà seguita da uno spettacolo suggestivo con il fuoco. Sia oggi che domani, inoltre, funzionerà uno stand gastronomico, ospitato sempre dalla biosfera. La giornata di oggi si chiuderà alle 22 con lo spettacolo delle “fontane danzanti”.

Domani l’evento continua dalle 9.30 alle 19. La scelta dell’amministrazione atestina di cambiare rotta per le celebrazioni del Primo Maggio - negli ultimi sette anni piazza Maggiore aveva ospitato il tradizionale “concertone” con l’apertura affidata ai sindacati - ha sollevato varie polemiche: dopo quelle di Civiche d’Este («Con questa festa si celebra l’imprenditoria e non il lavoratore») e Cgil («Si è rotta la consuetudine che ci vedeva sul palco di Este il Primo Maggio»), a parlare è il gruppo politico L’Altra Este: «Quest’anno l’amministrazione comunale di destra nasconde come polvere sotto il letto la festa del lavoro. Non siamo d’accordo. La festa è una tradizione che parte da lontano. La nostra Costituzione sancisce che il lavoro è un diritto sacrosanto. Senza di esso nessuna dignità e nemmeno altri diritti. Siamo indignati per questa scelta e ancora di più per il panorama lavorativo che si è ormai diffuso anche nelle nostre zone e che vede molti giovani, sia nei settori privati sia in quelli pubblici, soprattutto in quelli dei servizi in appalto, lavorare anche dieci ore al giorno per un reddito da fame».

Non vuole cavalcare la polemica il sindaco Roberta Gallana, che difende strenuamente la scelta di rivedere le celebrazioni del Primo Maggio: «Iniziamo una tradizione che ha un fortissimo valore: portiamo in piazza il lavoro dei contadini, quello che ci sostiene tutti e che ha dato l’origine alla nostra economia. Sarà una festa del Primo Maggio senza concerto ma con moltissimi lavoratori. I concerti degli ultimi anni hanno lasciato delusione e poche presenze, e la scelta di portare come lo scorso anno gli incontri con gli autori crediamo sia da inserire durante le manifestazioni estive culturali e così faremo. E se non sbaglio, anche l’anno scorso l’appuntamento con i sindacati era stato sostituito dalla Fiera delle Parole».

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