Festa di fine Ramadan già liberato il capannone

Monselice. Erano presenti 370 musulmani della Bassa Padovana L’associazione Seddik ringrazia sindaco e assessore per la collaborazione
Di Nicola Cesaro
MOnselice, 20.08.2012 Le foto inviate dai musulmani che documentano la fine del ramadan nella sede di via negrelli ph. Zangirolami
MOnselice, 20.08.2012 Le foto inviate dai musulmani che documentano la fine del ramadan nella sede di via negrelli ph. Zangirolami

MONSELICE. «Aid al fitr». Il Ramadan è finito. Si è chiusa con una lunga festa il mese di preghiera della comunità islamica del Monselicense. E, come avevano promesso, ieri mattina il capannone di via Negrelli è stato liberato completamente. Chi aveva paura che al suo interno nascesse una moschea, o che comunque il capannone divenisse stabilmente un punto di ritrovo per gli islamici, può dunque tirare un sospiro di sollievo.

IL RAMADAN. Il mese sacro dei musulmani è stato festeggiato dagli islamici della Bassa Padovana a Monselice, in un capannone preso in affitto in via Negrelli 21. Ad affittare la struttura è stata Seddik, associazione culturale islamica con sede in via Costa Calcinara, bisognosa di un ampio spazio per radunare le decine e decine di musulmani della zona. Durante il giorno nel capannone si è sempre registrata una media di dieci musulmani in preghiera: alle 5, alle 13, alle 17, alle 20 e poi alle 23. La sera il numero è salito spesso a quota 150, cifra che lievitava nel weekend.

LA FESTA. Tra ieri e domenica si è chiuso il Ramadan per i membri della Seddik. La celebrazione conclusiva è cominciata alle 8 di domenica: per un’ora, prima di aprire i festeggiamenti, i 370 musulmani presenti – un numero evidentemente notevole – hanno recitato la frase «Allah akbar, Allah akbar, Allah akbar, la ilaha illa Allah», che tradotta equivale più o meno a «Allah è grande, non c’è altro dio al di fuori di Allah». L’imam (rimasto a Monselice a spese dell’associazione per tutto il mese) ha quindi recitato la preghiera della festa, invitando i fedeli a vivere per tutto l’anno secondo i principi del Ramadan. È quindi arrivato il momento del divertimento e della spensieratezza. Fuori dal cancello del capannone è stato appeso uno striscione con scritto «Aid al fitr» («Festa di fine Radaman»), riportato anche nella traduzione italiana in segno di apertura verso la popolazione del posto, a dire il vero non sempre tollerante con quest’iniziativa. Marocchini, algerini, tunisini, senegalesi, pakistani, ma anche italiani (due in tutto, convertiti da poco all’Islam) hanno poi assaggiato i dolci e i cioccolatini preparati dalle donne, che hanno potuto festeggiare ma in un ambiente separato dai mariti. L’officina di via Negrelli era stata strutturata con spazi divisi tra maschi e femmine anche durante la preghiera di questo mese. I bambini hanno invece indossato vestiti nuovi, mai messi prima, e hanno giocato per tutta la giornata con fischietti e palloncini, come prevede il “canone ludico” musulmano.

SPAZIO SGOMBERATO. Domenica la festa, lunedì lo sgombero immediato della "moschea temporanea". «Come avevamo annunciato, da oggi abbandoniamo il capannone e ritorniamo nella nostra piccola sede di via Costa Calcinara», ha ribadito ieri Abdellatif Tibba, portavoce dell’associazione Seddik e impegnato nella pulizia della struttura. «A nome del nostro gruppo vogliamo ringraziare il sindaco Francesco Lunghi e l’assessore Gianni Mamprin che hanno collaborato seriamente per portare questo progetto a buon fine. Non possiamo che augurarci un arrivederci alla prossima volta».

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