Festa di laurea con schiuma e farina, adesso a Padova il bar offre la doccia
Già due locali si sono attrezzati. "I neolaureati spesso arrivano così sporchi che è un problema anche solo farli entrare". Il Tribuno degli Studenti prende le distanze dall'abitudine a lordare e prepara un vademecum sulle vere tradizioni della goliardia

Una neolaureata pronta per la doccia al bar
PADOVA. «Faccio la doccia al bar e ci vediamo al rinfresco»: potrebbe essere questo il futuro per i laureati padovani che, dopo la discussione della tesi, si ritrovano spesso imbrattati dalla testa ai piedi di farina e uova e non sanno dove lavarsi. C'è chi si sistema come può, costringendo parenti e amici a congratularsi a distanza causa laureato maleodorante; c'è chi si lava a casa di qualche amico compiacente lasciando gli invitati a festeggiare senza festeggiato. La soluzione? Fare la doccia al bar dove si tiene il rinfresco.
La nuova tendenza ha già preso piede in alcuni bar del centro di Padova come l'Oktoberfest di via del Santo e il bar Antenore di piazza Antenore. «Quest'idea mi è venuta in occasione della ristrutturazione del bagno - spiega Liliana Milanato dell'Oktoberfest - già che c'ero ho chiesto all'idraulico di aggiungere la doccia».
Intuizione simile anche per Fiorenzo Capuzzo del bar Antenore: «I neolaureati spesso arrivano così sporchi che è un problema anche solo farli entrare nel locale, figuriamoci farli sedere sui divanetti; non so come facciano gli altri baristi». Una soluzione che piace ai neolaureati, ma soprattutto ai parenti, felici di avere un festeggiato pulito e profumato, pronto per il taglio della torta e per le foto di rito.
Nicolò Calore, Tribuno degli Studenti della goliardia padovana, spiega che l'usanza di sporcare il laureato è molto recente, risalente appena a quindici anni fa; probabilmente mutuato da altre città universitarie, l'imbrattamento del laureato si sta inserendo all'interno delle tradizioni della città del Santo tanto che le «lauree di Padova» sono ormai famose in tutta Italia. «Sono pratiche lontane dalla tradizione dell'Ateneo patavino - tiene a precisare il Tribuno - come anche quella di scrivere volgarità nei papiri, che si facevano anche cento anni fa ma puntando sull'ironia».
I goliardi non ci stanno a veder abbinata alla «calciatio» - che gli studenti chiamano banalmente tunnel - e alla «fontanatio» - il bagno in fontana di piazza delle Erbe - l'usanza di sporcare il laureato e proporranno a breve un vademecum sulle autentiche tradizioni patavine. Ma nel frattempo migliaia di studenti festeggiano come la laureata immortalata nelle foto, sporcata di farina, dentifricio, maionese e coriandoli.
Fiorenzo Capuzzo del bar Antenore ricorda un ragazzo con in testa un polipo, Liliana Milanato non può dimenticare la laureata con le sarde nelle mutande; alimenti che poi finiscono ad intasare gli scarichi tanto che il bar Antenore deve chiamare due volte l'anno una ditta di espurgo-pozzi.
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