Feste di laurea e writer: la pena sono i lavori utili

PADOVA. Città dei divieti ma anche delle pene alternative. Al posto della multa i lavori socialmente utili in Comune o anche in altri enti, come l’università. È l’innovazione che verrà introdotta nelle modifiche al regolamento di Polizia urbana che dovrà discutere il consiglio comunale.
Lavoro al posto delle multe. In pratica, chi prenderà una multa da 25 a 500 euro per una delle violazioni del regolamento comunale potrà scegliere di pagare oppure di eseguire dei “lavoretti” con cui redimersi socialmente: «attività di pubblica utilità che abbiano valenza educativa per il trasgressore e a favore della collettività», le definisce il regolamento.
«È un modello anglosassone che in Italia è possibile applicare solo per sanzioni amministrative. Ma che può aiutare, ad esempio, gli studenti che hanno meno soldi in tasca», spiega l’assessore alla sicurezza Maurizio Saia. Il rapporto con cui verrà fissata la pena alternativa è di un’ora di lavoro ogni 10 euro di multa.
I lavori per chi sbaglia. Il regolamento fissa anche i lavori in cui verranno impegnati i multati: ripitture, piccole riparazioni, pulizia e manutenzione di strade, di giardini o di aule, attività di sorveglianza di parchi, cimiteri o biblioteche, assistenza ai poveri o agli emarginati, ma anche piccoli servizi negli uffici come archiviazioni o accoglienza del pubblico. Sono previste anche particolari attività tecnico-prefessionali che il multato può proporre direttamente all’amministrazione. La “pena” può essere scontata negli uffici comunali o anche in altri enti. Per gli studenti, in questo caso, potrebbe essere anche l’università, che ha già accolto la proposta del Comune.
Il certificato finale. Al termine della «prestazione lavorativa» ci sarà un incaricato alla vigilanza che stilerà un resoconto del lavoro effettuato. In questo modo l’amministrazione potrà rilasciare un’attestato di «prestazione di attività di pubblica utilità» di un valore corrispondente a quello della multa. Ma è previsto anche il caso in cui di comportamenti scorretti da parte del multato: in questo caso tornerà la sanzione pecuniaria.
Le multe convertibili. Ecco le sanzioni che possono essere convertite in lavori socialmente utili. Si tratta dell’imbrattamento del suolo pubblico, dunque writers ma anche feste di laurea che sconfinano e sporcano i marciapiedi: in questo caso i 100 euro possono diventare 10 ore di lavoro. O anche chi non raccoglie le deiezioni del proprio cane: 50 euro o 5 ore di lavoro.
Possibile convertire anche le dure multe da 500 euro previste per chi fa pipì in pubblico o offende il comune senso del pudore. In questo caso però sono 50 ore di lavoro.
Lavori socialmente utili possibili anche per chi si sdraia per terra o sulle panchine, per chi sale sui monumenti, chi stende la biancheria in balcone (solo nell’area all’interno delle mura), lascia la bicicletta fuori dalle rastrelliere, pesca nelle acque interne alla mura, effettua raccolte di firme o di fondi senza l’autorizzazione richiesta all’amministrazione.
Lavori anche per droga e alcol. Potrà lavorare anche chi viola il divieto di bere sostanze alcoliche in luoghi pubblici o per chi consuma sostanze stupefacenti. Per questi ultimi resta anche la possibilità di ridurre la pena iniziando un percorso di recupero al Sert.
No ai mendicanti. La possibilità di effettuare lavori al posto delle multe viene però negata a chi viene multato per «accattonaggio molesto».
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