Fiera, si gira pagina: addio Macola
CdA sempre più francese. Spunta il nome di Andrea Varnier, uomo GL

FIERA 1. Ferruccio Macola
La Fiera sembra destinata ad essere sempre più francese. Ferruccio Macola (uomo di destra quanto linkato con palazzo Moroni) difficilmente sarà confermato alla presidenza. Aspira comunque ad un ruolo di primo piano nel progettato centro congressi nell'ex palazzo delle Nazioni. La partita delle nomine si è aperta con le prime schermaglie fra Comune, Provincia e Camera di commercio.
IN SCADENZA.
Con Macola è al capolinea il CdA composto da Paola Candiotto, Daniel Chapiro, Franck Glaizal, Jean Eude Rabut e Nicola Rossi. Con il collegio dei sindaci presieduto da Paolo Venuti e composto da Raffaele Di Landro e Ciro Forcella.
MANOVRE.
La proprietà di PadovaFiere è all'80% di GL Events e al 20% dagli enti locali padovani (Comune, Provincia e Camera di commercio). Facile immaginare che il «dopo Macola» sia deciso dai francesi: spunta il nome di Andrea Varnier (che è anche direttore di Lingotto Fiere a Torino). In uscita, il presidente di Confesercenti che sconta anche il doppio ruolo. E' proprio il conflitto d'interesse a far fare un passo indietro a Fernando Zilio, vice presidente camerale e leader Ascom.
IMMOBILIARE.
E' Giampaolo Negrin (dirigente di palazzo Moroni) a presiedere Fiera Immobiliare. Si è insediato il 9 settembre 2005 con il CdA formato da Italo Rinaldi per la Provincia e Ruggero Go per la Camera di Commercio. La società gestisce un patrimonio stimato in 40 milioni di euro.
ACEGASAPS.
Più defilato il dossier multiutility. Il sindaco Flavio Zanonato deve sbrogliare il «caso» di Giuseppe Contino. Siede pro tempore nel CdA (insieme all'ex rettore Vincenzo Milanesi), ma da un lato c'è incompatibilità con il ruolo di direttore generale del Comune e dall'altro il centrodestra rivendica la poltrona. Marco Marin è l'interlocutore obbligato, se davvero il Pdl non vuol essere ostaggio di concertazioni personalizzate. Intanto da Trieste arriva la notizia che Marina Monassi resta direttore generale fino al 28 aprile, rinunciando allo stipendio da 300 mila euro all'anno: le basta quello del Porto di Trieste. Un gesto che mette spalle al muro altri che «cumulano».
IRA.
Scade a fine anno anche il vertice di via Beato Pellegrino, nominato nel 2006 da Zanonato. Si tratta del presidente Tino Bedin (ex senatore della Margherita), mentre nel CdA siedono Marco Blanda (all'epoca targato Sdi), Giorgio Barillari (della Civica Boldrin), Luigi Zoppello (area Ds), Stefano Bellon (front man della Fondazione Città della speranza), Donatella Rossatelli (in quota Rifondazione) e Anna Ciardullo (ex Forza Italia).
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