Fiere d’autunno, sì del prefetto con un ritorno alle origini

/ CITTADELLA
Le fiere d’autunno dell’Alta di fronte alla sfida del Covid-19: le manifestazioni sono confermate, ma sarà necessario mettere in campo una versione light. I sindaci di Cittadella, Luca Pierobon, di Piazzola sul Brenta, Valter Milani, e di San Giorgio delle Pertiche, Daniele Canella, nei giorni scorsi hanno incontrato il prefetto e i tecnici. L’obiettivo: adottare una linea unica.
All’ombra delle mura la linea è quella di un “ritorno alle origini”, per la Fiera Franca che coincide con gli 800 anni di fondazione della cinta muraria. «Avremo una manifestazione che si ispirerà alla tradizione», spiega Pierobon, «manterremo il mercato del bestiame il lunedì ed avremo l’expo dei trattori in Riva dell’Ospedale, quindi sarà un’ importante manifestazione agricola, che ci richiamerà alla vocazione originaria del nostro territorio. Le giostre sono confermate, mentre non andremo a proporre lo stand gastronomico. Per quel che riguarda gli ambulanti, ci saranno i banchetti solo dentro le mura, in questo modo riusciremo a garantire la sicurezza della manifestazione. I tecnici sono già al lavoro per i dettagli, ma questo è l’impianto di massima». A Piazzola gli approfondimenti necessari scatteranno con tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione a partire dalla prossima settimana: «Abbiamo ritenuto opportuno coordinare questi eventi, e mi sembra uno sforzo assolutamente apprezzabile, ed abbiamo svolto le valutazioni necessarie con il prefetto alla luce della normativa attuale», spiega Milani, che puntualizza come «sarà necessario attendere le indicazioni che arriveranno quando scadranno le disposizioni dei Dpcm; al momento c’è ancora tanta incertezza. La volontà», conclude l’amministratore piazzolese, «è quella di riuscire a mantenere la tradizione storica, chiaramente ci sarà una gestione complessa di tutto ciò che riguarda il food, con il nodo del servizio al tavolo».
Ad aprire la stagione delle fiere è sempre Arsego: Canella è felice del confronto aperto con i colleghi perché «riusciamo a fare tesoro delle rispettive esperienze» e sottolinea come «Arsego vive di fiera: stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per garantire l’evento perché dietro questa manifestazione ci sono centinaia di partite Iva, del territorio e non».
Il format sul quale si sta ragionando nella frazione di San Giorgio delle Pertiche – che per l’edizione del 2020 passa da 6 a 2 giorni – è quello di «un grande mercato, senza montare i capannoni, ci teniamo a salvaguardare quello del bestiame del lunedì. Poi dovremo puntare alla somministrazione al tavolo. Sono diverse le realtà locali che raccolgono fondi con i parcheggi, pensiamo anche a loro mentre ci organizziamo perché l’evento si svolga in sicurezza». —
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