«Firme false nei conti della Bcc di Cartura» Imprenditori assolti
DUE CARRARE. Dopo due anni sono stati assolti, si tratta di moglie e marito (difesi dall’avvocato Alessandro Stievanin) accusati di truffa, ossia di aver truccato le carte per ottenere liquidità dalla Bcc di Cartura (assistita dal legale Cesare Vanzetti). Non solo sono stati assolti, ma una perizia del giudice stabilisce che 6 firme su altrettante operazioni di prelievo dal conto corrente non sarebbero dei clienti. Chi le ha fatte quindi? L’accusa, oramai caduta è quella di essersi fatti “scontare” dalla banca una serie di fatture per oltre 80 mila euro. Fatture giudicate - ora si è visto erroneamente - false. Ecco perché si erano ritrovati a giudizio per concorso in truffa continuata e aggravata dal fatto di aver cagionato un danno di rilevante gravità, per aver fornito dati e documenti falsi con l'obiettivo di ottenere concessioni di credito e, infine, per calunnia gli imprenditori, Anna Maria Donà, 48 anni, e il marito Amerigo Passarin, 50, entrambi residenti a Due Carrare e titolari della Subway srl, una società di confezione e commercio all'ingrosso di articoli di maglieria con sede in via Granatieri sempre a Due Carrare. Era il 2009 e di regola i titolari di aziende lavorano così: si fanno "scontare" dalle banche le fatture, incassando immediatamente degli anticipi consistenti sui soldi che attendono, mentre i clienti pagheranno i debiti a 60 o 90 giorni. Quindi sono le banche che, successivamente, andranno a incassare le fatture. Donà e Passarin hanno denunciato alcuni dipendenti della banca (la filiale di Due Carrare) per appropriazione indebita, ma le denunce sono state tutto archiviate. Ora la Donà è intenzionata a citare la banca per ottenere giustizia.
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