Fiumi in piena, disastro in provincia
Padova in ginocchio per la furia di Bacchiglione, Frassine e Tesina

LA POTENZA DELL’ACQUA L’argine del Frassine collassato a Saletto La sala d’accoglienza allestita a Veggiano Il tabellone con i treni soppressi
PADOVA.
Nel lunedì nero come i gorghi del Bacchiglione, una sola certezza: se ieri era troppo tardi, oggi enti locali, Comuni, Provincia, Regione devono immediatamente mettersi d'accordo per trovare i soldi ed evitare che Padova, il suo territorio, la sua economia, la sua gente finiscano cancellati per sempre dall'acqua. Già perché per dare l'idea esatta dell'emergenza che si sta vivendo in queste ore - che non è ancora conclusa - bastano le parole pronunciate dal funzionario di turno della Prefettura Alessandro Sallusto, appena uscito da un briefing a Palazzo Santo Stefano verso le 17 di ieri: «Nel 1966 l'ondata di piena durò due ore. Stavolta, a partire dall'una di questa notte ci attendiamo circa dieci ore di piena». Il maltempo, ieri, infatti, ha messo in ginocchio la Bassa padovana (con la rottura degli argini del Frassine a Saletto) e tutti i Comuni padovani attraversati dal Bacchiglione: da Cervarese a Saccolongo, da Veggiano a Selvazzano fino a Padova. Tre i fronti aperti in provincia, monitorati costantemente dalla Prefettura e che hanno impegnato decine di volontari della Protezione civile, vigili urbani e vigili del fuoco: lo straripamento del Frassine appunto, la zona Paltana di Padova (a rischio inondazione) e quella a est del capoluogo attraversato dal fiume che ha sommerso Vicenza.
VICENZA E A4.
I primi segnali che annunciavano il disastro, infatti, sono arrivati ieri mattina. Con la chiusura dell'autostrada A4 in provincia di Verona e successivamente con il Bacchiglione che ha allagato il centro storico di Vicenza, teatro Olimpico compreso. Poi, nel primo pomeriggio la piena ha cominciato a preoccupare anche il Padovano seguendo il corso del fiume. In serata, le prime famiglie evacuate. Nella notte poi, tutti con il cuore in gola per la paura che i chilometri di territorio padovano attraversati dal fiume (lungo in totale 118 km) dal quale si staccano almeno quattro canali (Bisato, Brentella, Battaglia, Scaricatore) finissero sott'acqua, come era già successo ieri nel tardo pomeriggio a Saletto, dove il Frassine ha rotto 100 metri di argine, mettendo in ginocchio il territorio.
FRASSINE E SALETTO.
Pesantissimo il primo bilancio di ieri sera. Duecento famiglie di Saletto sono state evacuate, duemila ettari di terra sono stati sommersi dall'acqua del Frassine e nella notte anche la Statale 10 era in pericolo. Con l'aggravante che i mezzi pesanti non riuscivano a raggiungere la parte di argine (circa 100 metri) rasa al suolo dalla forza dell'acqua del fiume.
VEGGIANO E CERVARESE
. Anche nei Comuni attraversati dal Livelon, nome antico attribuito al Bacchiglione, dal primo pomeriggio la paura dell'alluvione è cresciuta contemporaneamente con il livello dell'acqua. Ieri sera a Veggiano (dove è stata allestita una centrale operativa) 50 famiglie sono state evacuate (due strade a ridosso del fiume). Così come in centro a Cervarese. Chiuso il ponte a Selvazzano centro.
PADOVA, TRAM E TRENI.
Ieri mattina vigili e volontari hanno avvertito i residenti della zona Paltana (via Decorati al Valore Civile, via Polveriera, via Veneto) di una possibile evacuazione. L'amministrazione ha messo a disposizione la palestra di via Pelosa come ritrovo per gli sfollati. Il tram, nel frattempo, ieri era è andato in tilt a causa della pioggia che ha manomesso la resina delle rotaie. Disagi anche per chi viaggiava in treno a causa della soppressione dei treni da e per Vicenza.
BRENTA E MUSON OK.
Mentre Bacchiglione e Frassene mettevano in ginocchio la provincia, Brenta e Muson non hanno dato particolari problemi, sebbene i vigili del fuoco li stiano costantemente monitorando.
TESINA E STATALE 10.
Ieri in serata, il Tesina ha raggiunto livelli record e verso le 23 ha creato qualche problema vicino alla Strada Regionale 11 (che collega Padova a Vicenza) che ha rischiato l'allagamento a Mestrino.
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