Flash mob per la scuola in presenza «Voglio riempire la maestra di baci»

Ieri mattina, davanti a Palazzo Moroni, intorno alle 11, si è tenuto un flash mob per sollecitare il ritorno della scuola in presenza senza se e senza ma. Si è trattato di un incontro organizzato da genitori e docenti delle scuole padovane, che non si sono voluti associare a nessun tipo di sigla, né sociale né sindacale e si sono mossi attraverso il passaparola dei whatsapp. Fanno parte degli stessi gruppi che hanno già manifestato a Conegliano e a Brescia e domenica prossima saranno in piazza a Pordenone. Tante mamme erano con bambini al seguito, in tutto una quarantina di persone. Numerosi i cartelloni disegnati con messaggi significativi, tra i quali “Più ci distanziate e più diventeremo uniti”, “Voglio riempire la maestra di baci e di abbracci” e “Perché il calcio riparte e la scuola no?”.
Durante la manifestazione è stata intonata la canzone “Ci vuole un fiore”, la canzone scritta da Sergio Endrigo nel 1974, ma ancora attuale, ed è stato eseguito anche un minuto di silenzio per ricordare le ore di socialità perse nelle scuole sinora. È stato letto un comunicato, in cui sono stati spiegati i motivi della protesta. È stato detto che bisogna tornare in classe senza divisioni e divisori e che la scuola deve essere intesa non solo come luogo di apprendimento, ma anche d’incontro umano. In un passaggio è stato espresso anche il disagio dei manifestanti per come è stata gestita dal governo l’emergenza sino ad oggi. Sempre davanti a Palazzo Moroni, giovedì prossimo, 25 giugno, alle 17.30, si terrà un’altra manifestazione. Questa volta è organizzata dal movimento Tutela della scuola Ppbblica, in cui ci sono anche tanti simpatizzanti di Cobas e Cgil. —
f. pad.
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