Flessibili e multitasking 5mila a caccia di un posto

PADOVA. Competenze sempre più specifiche e indissolubilmente legate a una buona conoscenza dell’inglese e dell’informatica: l’evoluzione del mercato del lavoro va di pari passo con la rapida ascesa delle nuove tecnologie, che ormai rappresentano un requisito quasi fondamentale per trovare agevolmente impiego. Così confermano molte delle quasi cento aziende che ieri hanno preso parte al career day Università Aperta – il più importante tra gli incontri giovani-aziende organizzati durante l’anno dal Career Service dell’Università – che ha visto la partecipazione di circa 5mila ragazzi tra studenti, laureandi e neolaureati.
Tra le nuove figure segnalate, molte lavoreranno nel campo del controllo qualità, come validatori dei sistemi informatici: pare che le richieste siano esplose nell’ultimo anno, si richiedono competenze specifiche a seconda del settore d’impiego ma anche buone conoscenze informatiche, perché il controllo qualità passa per software molto sofisticati. «Sicuramente è un settore in espansione» confermano Andrea Gatto e Fausto Riva, rispettivamente direttore operativo e responsabile sviluppo di Trumpf-Sisma, startup vicentina che, unica in Italia, produce piccoli macchinari per la stampa 3d su metallo. «Attualmente» continuano i due «cerchiamo ingegneri gestionali, meccanici, ottici, dei materiali. E anche persone per la certificazione della qualità, che soprattutto nel campo medicale o aerospace diventano fondamentali». Una figura simile la cercava anche FidiaPharma, che per trovare la giusta candidata ha impiegato un intero anno. Tra le aziende con più posizioni aperte c’è poi Aldi, colosso tedesco del discount che ha aperto da poche settimane un punto vendita a Camposampiero: le porte sono aperte per quasi tutti, dagli addetti vendite agli esperti in “business intelligence”, a metà strada tra la finanza e l’informatica.
Molto richiesta è anche la mobilità all’estero, che i giovani vedono con favore: «penso che ormai sia da dare per scontata» commenta Paolo Vilardo, ingegnere dell’energia «e per quanto mi riguarda penso che sia anche una bella esperienza di crescita». D’accordo anche Alberto Amario, ingegnere elettrico: «un periodo lavorativo all’estero è utile. Se molto lungo, va affrontato con testa». Gli ingegneri, fuori dal confine, sono molto richiesti, e lo stesso vale per gli infermieri: «la maggior parte delle offerte arrivano da Germania e paesi scandinavi» conferma Jessica Bedo, consulente Eures «che spesso propongono dei “pacchetti” per il trasferimento, comprendenti il corso di lingua, un aiuto per la ricerca di un alloggio ed anche per l’inserimento lavorativo».
E c’è anche chi dall’estero sogna di trasferirsi in Italia. Anna Hemrich e Alina Kirchhoff sono due erasmus tedesche alla ricerca di un tirocinio: «ma se da questa nascesse una possibilità di impiego qui a Padova» spigano «saremmo ben contente di poter rimanere». (r.e.)
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