Legnaro, la Focherini pronta alla svolta: sarà la Farmacia della Carità

Sabato è previsto l’avvio della costruzione. Lo stabile ospiterà le associazioni e nel primo mattone ci sarà una foto del dottore e una copia del suo testamento

Martina Maniero
Il cantiere
Il cantiere

Un momento simbolico e fortemente significativo per la Fondazione Franco Focherini che vuole essere condiviso con la comunità in occasione dei lavori di demolizione e ricostruzione dell’ex Farmacia Focherini. L’appuntamento è per sabato (20 settembre) alle ore 9.30 al cantiere edile di via Romea per la posa della prima pietra della “Farmacia della Carità”.

«Vogliamo condividere con tutta la comunità Legnarese e le altre realtà con cui Fondazione Focherini collabora, questo evento simbolico, che pone le fondamenta di un laborioso e audace progetto che vuole rispondere alle volontà testamentarie del dottor Focherini» dichiara Monia Buso, presidente della Fondazione.

Il nuovo stabile, che si compone anche di una struttura in legno e completamente ecosostenibile, ospiterà un emporio solidale; le sedi della Caritas parrocchiale e del Centro di Ascolto vicariale; una sala polifunzionale e gli uffici della Fondazione. Per l’occasione alla cerimonia saranno presenti anche don Lorenzo Celi, vicario episcopale per i beni temporali della Diocesi di Padova, il sindaco di Legnaro Vincenzo Danieletto e le rappresentanze delle realtà con cui la Fondazione collabora. Interverranno anche la presidente Buso e il parroco di Legnaro, monsignor Daniele Prosdocimo.

Una curiosità: il primo mattone, a fondamenta del nuovo edificio, conterrà al suo interno una foto del dottor Focherini, una copia del suo testamento oltre all’inno alla Carità di san Paolo.

Istituita nel 2020 con il mandato di svolgere opere di carità, la Fondazione gestisce il lascito milionario che il farmacista Franco Focherini ha lasciato in eredità alla parrocchia San Biagio: circa 14 milioni di euro insieme alla sua abitazione e alla farmacia in via Romea. Le sue volontà testamentarie erano chiare: gli interessi maturati dal fondo e l’utilizzo dell’ex farmacia dovevano essere impiegati a favore dei più bisognosi. Parte di quei soldi vennero invece spesi per fini meno nobili dall’allora arciprete, don Lucio Sinigaglia, che nel 2016 ha patteggiato la pena. —

 

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