Fornace, ripetizioni gratis per i ragazzi del rione

Dopo la ristrutturazione dell’ex stabilimento nei locali hanno trovato spazio uffici comunali, doposcuola, attività culturali e legate al tempo libero

La Fornace Carotta è quello che molti definiscono un paradiso “amministrativo”: spazi dedicati ai cittadini, dai ragazzi ai nonni; uffici; eventi culturali; sala polivalente. Ma cominciamo dall’inizio. Siamo nell’800 e la Fornace è uno stabilimento che sforna vasi di terracotta e dà lavoro a 150 persone. Fino al 1976, anno della chiusura, quando corre il rischio di essere totalmente abbattuta per fare posto ad edifici residenziali. Di recente, durante le amministrazioni Zanonato e Rossi e dietro l’impegno dell’ex presidente del Cdq, Francesco Pavan, è stata interamente ristrutturata assieme alle ex scuderie e destinata alla cittadinanza.

Dopo la ristrutturazione c’è stata una vera e propria corsa agli spazi che sono stati centellinati per tutti: oltre alla sede dell’Anagrafe e di alcuni uffici amministrativi, ci sono una miriade di attività. Fiore all’occhiello della Fornace, però, sono i corridoi laterali, dai quali sono state ricavate delle salette utilizzate da una ventina di insegnanti in pensione (della Cgil) che si dedicano al doposcuola di una cinquantina di ragazzini in difficoltà delle scuole medie del quartiere. Un servizio assicurato martedì, mercoledì e giovedì, arrivato al quinto anno e gestito dalla coordinatrice Chiara Vocetti, insegnante d’Italiano. «Riceviamo soprattutto figli di famiglie straniere», spiega la prof, «e le materie per le quali ci chiedono più aiuto sono italiano, matematica, inglese e francese. Purtroppo non siamo abbastanza per aiutare tutti. Abbiamo tentato di coinvolgere studenti universitari e liceali, ma non ci siamo trovati con i tempi. Ci riproveremo sicuramente». Nell’altro corridoio invece ci sono gli studi artistici di giovani pittori e c’è anche una sala musicale insonorizzata per le prove delle band. Per i giovani è davvero l’albero della cuccagna. Infine le ex scuderie sono il regno dell’Auser Basso Isonzo che organizza corsi di yoga, ballo (danze etniche), musica, ceramica, lingue, informatica, cucito, lettura e teatro. È un gruppo che si definisce di “pensionisti” perché «i pensionati portano a passeggio il cane ai giardinetti», spiegano i nonni, «noi non ci fermiamo un solo minuto». Infine il centro sociale che gioca a burraco.

Elvira Scigliano

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