Frassine e Gorzone coperti di schiuma. Vietato usare l’acqua satura di veleni

Sos inquinamento dopo il maxi-rogo di Breganze: allerta Arpav e Usl, ordinanze in tutta la Bassa



Nella Bassa padovana arrivano le “schiume” di Brendola e tutti i Comuni dell’asse Frassine-Gorzone impongono lo stop all’utilizzo dell’acqua.

Le conseguenze del violento incendio che lunedì 1 luglio ha interessato una fabbrica di vernici a Brendola, nel Vicentino, si fanno sentire anche nel nostro territorio. Martedì 2 luglio Arpav e Usl hanno inviato una nota a numerosi Comuni padovani per segnalare un rischio corso dalle acque superficiali del bacino Fratta-Gorzone.

I fiumi interessati. Lungo corsi d’acqua come il Guà, il Frassine, il Brancaglia, il Santa Caterina e il Gorzone, infatti, sono transitate a partire da mercoledì 3 luglio sera le acque di spegnimento dell’incendio provenienti da Brendola. Acque, cioè, utilizzate dai vigili del fuoco per domare il grosso incendio che ha devastato la fabbrica di vernici. Nel Vicentino sono state denunciate anche pesanti morìe di pesci nelle acque in cui sono finiti i prodotti “diluiti” nell’incendio. I Comitati No Pfas, attivi proprio in quest’asse, ricordano peraltro come tra i componenti degli schiumogeni vi siano ampie componenti di perfluoroalchilici.

«A causa della bomba d’acqua che si è abbattuta martedì 2 luglio sul Vicentino, le protezioni agli invasi di raccolta dell’acqua utilizzata per lo spegnimento del fuoco hanno ceduto e parte dell’acqua inquinata è tracimata, confluendo in parte nel fiume Guà», ha spiegato il sindaco di Montagnana, Loredana Borghesan, tra i primi ad emettere un’ordinanza «L’acqua inquinata, riconoscibile da addensamento di schiumogeni, ha cominciato a transitare all’altezza di Montagnana intorno alle 22 di mercoledì 3 luglio. È d’obbligo, in questo caso, innalzare i livelli di precauzione. È per questo che, su indicazione delle autorità preposte ho firmato l’ordinanza di divieto di prelievo di acqua e di pesca sul fiume Guà-Frassine».

Qualcuno, su Facebook, ha effettivamente postato foto della schiuma passata per Montagnana: il quantitativo maggiore è quello registrato intorno alle 6 di giovedì 4 luglio. Il Frassine è un canale artificiale che, proprio a Montagnana in località Borgo Frassine, accoglie le acque del Guà deviandole verso est. Le sue acque, a Este, sono incanalate nel Brancaglia e quindi nel Santa Caterina, che sfocia poi nel fiume Gorzone.

Allevamenti e campi. Provvedimenti simili sono stati presi anche dai sindaci della zona: Roberta Gallana a Este ha sospeso l’irrigazione dei terreni e l’abbeveramento di bestiame con acqua del tratto del fiume Frassine-Brancaglia-Santa Caterina, così come il collega Giacomo Scapin a Ospedaletto Euganeo, Michele Sigolotto a Borgo Veneto, Tiberio Businaro a Carceri, Elena Muraro a Vescovana, Dionisio Fiocco a Sant’Urbano e Paolo Vigato a Vighizzolo d’Este, qui anche con la limitazione al prelievo dal Gorzone. Secondo i sindaci, l’emergenza – e quindi la validità delle ordinanza – potrebbe durare almeno altri due giorni. Da Confagricoltura c’è preoccupazione anche l’irrigazione: «La situazione nel canale Leb, fonte di irrigazione per molti agricoltori della zona, non è risolta. È necessario, infatti, attendere il passaggio delle acque inquinate prima che l’acqua possa essere utilizzata. Insieme ai consorzi di bonifica, Confagricoltura sta seguendo con apprensione l’evolversi della situazione e sta sollecitando lo svolgimento rapido delle operazioni di bonifica, nella consapevolezza che ci troviamo in un momento critico della stagione e che nelle ultime settimane non ci sono state piogge e il terreno rischia di andare in sofferenza in assenza di irrigazioni».


 

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