Frode assicurativa, fingono l’incidente condannati in tre

MERLARA. Una Land Rover comprata di seconda mano con la carrozzeria pesantemente danneggiata in seguito a un incidente: quale migliore occasione per inscenare un sinistro e incassare il premio della polizza assicurativa? Ma è andata male per l’acquirente della macchina, un amico che aveva finto di essere il passeggero e di aver subito dei danni fisici, e per il subagente della Duomo Assicurazioni. Per il reato di concorso in frode assicurativa, il giudice padovano Claudio Marassi ha condannato a un anno e 4 mesi il palermitano Salvatore Arato, 43 anni, di San Cipirello (difensore l’avvocato Stefano De Checchi) che aveva comprato il veicolo, e a un anno Stefano Milanello, 56 anni di Merlara, il subagente della compagnia (avvocato Giovanni Carlo Passero); aveva già patteggiato un anno in sede di indagini preliminari Manuel Manfrin, 36 di Megliadino San Vitale (avvocato Stefano Fratucello). Sempre il giudice Marassi ha assolto Mauro Menin, 52 anni di Carceri (difeso dall’avvocato Omar Bottaro). Quest’ultimo, precedente proprietario della vettura, nulla c’entrava con il raggiro ammesso da Manfrin. L’11 giugno 2009, attraverso il subagente Milanello, Arata aveva presentato una richiesta di risarcimento danni per un incidente accaduto il 2 gennaio dello stesso anno, allegando anche certificati medici e foto dell’auto danneggiata. Foto che, in realtà, si riferivano a un vero incidente nel quale era rimasta coinvolta la Land Rover il 21 giugno 2008 (un anno prima) quando era ancora proprietario della vettura Mauro Menin. Tuttavia il subagente della Duomo Assicurazioni Milanello, sempre l’11 giugno 2009, aveva allegato una dichiarazione affermando che, al momento della stipula del contratto il 29 luglio 2008, l’auto era perfettamente integra. Si è costituita parte civile Duomo Assicurazioni ottenendo 5 mila euro di risarcimento.