Frontale in moto, muore a 29 anni

BOARA PISANI. Il tentato sorpasso, l’impatto con l’auto in direzione opposta, poi il volo giù dalla scarpata e la morte arrivata praticamente sul colpo. Le strade della Bassa e soprattutto la provinciale 1 dell’Adige ritornano a bagnarsi di sangue: alle 7.45 di ieri mattina ha perso la vita Paolo Bedendi, 29 anni, rodigino di nascita ma residente a Cavarzere. Il giovane era in sella alla sua Yamaha R6 e stava viaggiando in direzione di Anguillara Veneta. Giunto al chilometro 15+400, all’altezza dell’incrocio che scende verso via XI Novembre, il centauro - secondo una prima ricostruzione - si sarebbe impegnato nel sorpasso di un furgone. Il gesto si è purtroppo rivelato imprudente, visto che dalla direzione opposta stava arrivando la Volkswagen Touran condotta da M.M., 39 anni di Rovigo. Inevitabile lo scontro tra la moto e il monovolume.
L’impatto, violentissimo, ha fatto volare Bedendi dalla sua R6, che è finita giù dalla scarpata e si è fermata oltre la carreggiata che costeggia la provinciale. Stessa sorte ha avuto la Touran, che dopo aver perso una ruota si è pure ribaltata. Il conducente della vettura ne è uscito praticamente incolume, mentre ogni tentativo di soccorso a Bedendi si è rivelato vano. Sul posto, oltre al Suem, sono arrivati anche i vigili del fuoco di Este e i carabinieri della Compagnia atestina. La salma del giovane è stata trasportata nella camera mortuaria dell’ospedale di Rovigo, mentre Yamaha e Touran sono stati messi sotto sequestro. Il furgone oggetto di sorpasso, invece, non è stato minimamente coinvolto dall’incidente.
Paolo Bedendi viveva a Cavarzere, in via Einaudi 82, assieme a papà Renato e mamma Fernanda. Aveva tre fratelli. Diplomato come perito elettronico all’istituto tecnico industriale “Viola” di Rovigo, il ventinovenne aveva trovato lavoro in uno studio di progettazione sempre del capoluogo polesano. Ieri mattina stava proprio andando al lavoro. Fidanzato con Lara da ormai tre anni, aveva molti progetti per il futuro. In accordo con la famiglia, ad esempio, Paolo aveva l’intenzione di accumulare ancora qualche anno di esperienza a lavoro, da spendere poi nell’azienda di famiglia e poi anche in un corso universitario. I fratelli del centauro deceduto gestiscono infatti da anni la Ieb, azienda di Cavarzere specializzata in impianti elettrici tra le più accreditate del Veneziano.
I familiari del giovane hanno compreso che era capitato qualcosa di grave al ragazzo già a metà mattinata: l’sms che solitamente Paolo inviava per avvertire di essere giunto a lavoro non era ancora arrivato. Mamma e papà hanno quindi imboccato la provinciale 1, percorrendo la strada solitamente affrontata dal figlio, ed è qui che si sono visti venire incontro i carabinieri atestini.
L’incidente di ieri richiama la tripla tragedia avvenuta tre mesi fa sempre lungo la provinciale 1 dell’Adige: in due settimane erano morti ben tre automobilisti in tre diversi episodi, due addirittura nel giro di poche ore.
(ha collaborato
Diego Degan)
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