Fuga di gas in condominio, sei intossicati

Due ragazze ricoverate in ospedale, altre quattro persone in osservazione, tutte intossicate da una fuga di monossido di carbonio che si è sprigionata ieri sera all'interno di una palazzina di via Albona, a San Bellino. Attorno alle 19, una ragazza, residente di un appartamento al primo piano del condominio dove vivono dieci famiglie, ha iniziato a sentirsi male. Nausea, mal di testa, vertigini.
In casa con lei la sua coinquilina che ha pensato di chiamare l'ambulanza. Ma non appena sono arrivati i sanitari anche quest'ultima ha cominciato a non stare bene. Stessi sintomi. Le due ragazze, entrambe straniere, una volta arrivate al pronto soccorso sono state subito sottoposte a un esame del sangue. Da qui la scoperta che ha poi fatto scattare l'allarme.
Nel sangue di tutte e due i medici hanno rilevato la presenza di monossido di carbonio. Sono stati proprio loro ad avvisare i vigili del fuoco, che immediatamente hanno raggiunto la palazzina di via Albona 18. Subito hanno fatto evacuare il condominio, controllando che nessuno rimanesse all'interno di qualche appartamento. Dove alla porta non rispondeva nessuno i pompieri hanno sfondato le finestre e sono entrati in casa. Innanzitutto per accertarsi che nessuno si fosse sentito male, poi per far sì che il gas uscisse dallo stabile.
Il monossido si era infatti diffuso all'interno del condominio e all'arrivo dei vigili del fuoco altri quattro residenti si sono sentiti male e sono stati trasportati al pronto soccorso, dove sono rimasti per diverse ore in osservazione. I pompieri, una volta aperti tutti e dieci gli appartamenti hanno cercato di capire da dove provenisse la fuga di gas, pare proprio dall'appartamento delle ragazze che per prime hanno accusato i sintomi da intossicazione, al primo piano.
Dalle verifiche iniziali sembrerebbe che la fuga di monossido sia stata causata dal malfunzionamento di una caldaia. Svolgendo gli accertamenti in tutta la palazzina i vigili del fuoco hanno poi riscontrato diverse anomalie nelle caldaie di più di qualche residente. Motivo per cui in via Albona è stato richiesto anche l'intervento della polizia. Durante tutte le operazioni di verifica gli inquilini dello stabile hanno atteso sul marciapiede in strada, preoccupati di dover stare fuori tutta la notte. «Speriamo di poter rientrare in casa», diceva un'inquilina. «Ma speriamo soprattutto che le persone in ospedale stiano bene».
Qualcun altro si è spaventato vedendo polizia e vigili del fuoco con tanto di autoscala davanti a casa. «Sono tornato dal lavoro, ho visto i vigili del fuoco e le finestre del mio appartamento aperte. Ho preso paura perché non capivo cosa fosse successo», ha spiegato Dimitru, un altro residente. «La mia caldaia è nuova. Non so dire in che stato si trovino le altre». —
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