L’addio a Ignazio Baldan nella sua amata fabbrica Caravelle
Il funerale si è svolto la mattina del 4 luglio tra le mura della sua seconda casa a Noventa Padovana. Il figlio Filippo: «Papà ha lasciato in tasca di ognuno di noi un pezzo di lui»

Un commiato insolito, ma profondamente simbolico, quello che questa mattina, 4 luglio, ha accompagnato per l'ultima volta Ignazio Baldan, imprenditore lungimirante e fondatore delle Caravelle, colosso calzaturiero della Riviera del Brenta.
Il funerale si è svolto proprio lì, tra le mura della sua amata fabbrica di Noventa Padovana, il luogo che considerava la sua seconda casa, dove si recava ogni mattina, dove ha costruito il suo sogno imprenditoriale e dove, fino a pochi giorni fa, nonostante gli 86 anni appena compiuti, continuava a essere una presenza costante.
«Papà ha lasciato in tasca di ognuno di noi un pezzo di lui. Non dimenticatelo», ha detto il figlio Filippo, con la voce spezzata dall’emozione, davanti ai tanti presenti: familiari, dipendenti, amici e imprenditori del territorio.
Un ultimo saluto nel cuore pulsante dell'azienda che Ignazio aveva creato e guidato con passione e dedizione.
Nato nel 1938, Baldan aveva fondato le Caravelle nel 1962 a Stra, trasformando nel tempo la piccola realtà artigianale in un punto di riferimento per la produzione di calzature, in particolare stivali di alta qualità, esportati in tutto il mondo.
L’azienda, passata negli anni da Vigonovo a Fiesso d'Artico e infine nel 2019 a Noventa Padovana, ha saputo crescere senza mai perdere quell’impronta familiare e quell’attenzione alle persone che Ignazio considerava imprescindibili. Non solo produttività e qualità, ma rispetto, cura e attenzione verso i lavoratori: questi i valori che hanno contraddistinto l'intera carriera di Baldan, ricordato da tutti come un uomo sorridente, generoso e appassionato.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova