Funzionaria infedele spilla 60 mila euro all’Inps

CITTADELLA. La prima volta, il 17 febbraio 2006, ci aveva provato ed era andata liscia. La seconda volta la funzionaria dell’Inps è stata ritentata. Poi, forse, è diventata come una malattia. È durato 11 anni quel sistematico prelievo dalle casse dell’Inps con bonifico in un conto esterno e la causale “prestazione temporanea”. Conto dal quale il marito prelevava l’identica somma, trasferendola in un altro conto personale. E stavolta lui, nella causale, ringraziava la consorte scrivendo «sei fantastica», e ancora «eccellente», «splendida». Poteva ben dirlo: non erano solo parole di fantasia ma di sostanza visto che il conto personale dell’uomo è lievitato di ben 60 mila euro. Tutto è andato bene fino al 2017, quando gli Uffici regionali dell’Istituto nazionale di previdenza del Veneto, insospettiti dalla contabilità dell’agenzia territoriale di Cittadella, hanno voluto andare più a fondo. Sono stati avviati accertamenti. E le verifiche hanno registrato un ammanco di 60 mila euro. Euro spariti dalle casse dell’Inps che portavano la firma di una funzionaria, Bettina Manfrè, 58 anni di Galliera, finita sotto inchiesta per il reato di peculato. E con lei, anche il marito beneficiario di quei trasferimenti, Franco Cucinato, 56. Dopo la scoperta, l’ammissione da parte di lei («Ma mio marito non ne sapeva nulla... Ho fatto tutto da sola» si è difesa). E la restituzione del maltolto per patteggiare la pena di due anni e la sospensione condizionale (già concordata con la pubblica accusa, il pm Sergio Dini). Il rito alternativo sarà perfezionato nell’udienza davanti al gup padovano Margherita Brunello, già fissata per il 25 maggio. A difendere la coppia l’avvocato veneziano Stefano Sorino; mentre l’Inps si è costituita parte civile con l’avvocato Sergio Sica. Una costituzione che dovrebbe essere revocata proprio il 15 maggio dietro il via libera del presidente dell’Inps Tito Boeri di fronte al ristoro incassato dall’ente.
Estate 2017. Dopo il sospetto, una quasi certezza: la funzionaria faceva la furba. A quel punto l’Inps regionale ha trasmesso una denuncia in procura. E il pm Dini ha affidato gli accertamenti alla Guardia di Finanza della compagnia di Cittadella. Tra i compiti della funzionaria, quello di rimborsare i consulenti dell’Inps (medici e legali) che avevano effettuato prestazioni su commissione dell’Istituto. Nella distribuzione dei rimborsi la dipendente trovava spazio per far sparire i soldi, da 2000 a 5 mila euro alla volta, spesso a distanza di mesi per non far troppo notare quella mancanza. Per lei, sul piano amministrativo, è arrivato pure il licenziamento per colpa.
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