Furti, porte chiuse e wi-fi spento: nelle case Esu monta la protesta

PADOVA. Un furto di biciclette durante la notte, cucine chiuse dopo le 23, zone comuni non sempre accessibili e wifi discontinuo: dietro la facciata delle splendide residenze Esu, dotate in apparenza di ogni comfort, ci sono un bel po’ di problemi.
Gli studenti si sono affrettati a segnalarli, senza, tuttavia, ricevere risposta, almeno per ora. «È la quinta volta in 22 giorni che provo, senza alcun risultato, a contattarvi per ottenere un appuntamento», si legge in una lettera inviata ieri all’amministratore unico dell’Esu, Rocco Bordin, da un rappresentante del sindacato degli Studenti, Simone Linzitto. Alcune palazzine sono state ristrutturate da pochissimo e inaugurate appena un mese fa: le stanze sono moderne e luminose, tutte dotate di bagno privato e di una mini cucina, microonde, piano cottura a induzione.
Eppure, a sentire chi ci vive, non è tutto oro quel che luccica. «In molte residenze», segnala infatti Linzitto, «l’accesso a internet è un terno al lotto, spesso il wifi non funziona. Nella residenza Ceccarelli poi, come ormai evidenziamo da anni, è presente un’unica uscita Lan per camera, anche per le doppie, cosa che porta all’impossibilità per tutti gli studenti che risiedono in questa tipologia di stanza di poter usufruire correttamente del servizio». Ci sono problemi anche nelle zone dedicate allo svago o allo studio: «Alla Goito, la mattina di tutti i week end, è impossibile entrare perché manca il portinaio», denuncia Linzitto, e aggiunge: «Alla Colombo invece è impossibile accedere alla cucina dopo le 23, altrimenti scatta l’allarme. Mancano attrezzature nelle palestre, e nella “nuova” residenza Carli le cucine sono state predisposte con fornelli a induzione, ma senza alcun tipo di adattatore. Per i primi giorni, quindi, nessuno ha potuto cucinare».
E a proposito di ristrutturazioni: «Quando siamo entrati, il 24 settembre, la residenza era un cantiere aperto», fa sapere un gruppetto di ragazzi che vivono alla Carli, «c'erano gli operai che tagliavano con il flessibile, mancava la vetrata nell’atrio, le cucine sono rimaste inagibili per venti giorni perché mancavano le cappe». Infine la sicurezza: «Dall’inizio dell’anno accademico», conclude Linzitto, «contiamo un furto di bici al giorno. Il problema è soprattutto nelle residenze Colombo, Carli e Goito. Ci chiediamo a che serve pagare un servizio di vigilanza notturno, o avere telecamere in ogni punto della residenza (che non violano la privacy solo poiché non registrano), se comunque continuano a verificarsi episodi simili».
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