Furto al bar Caffeine, rubate dal bancone le offerte per il Cuamm
L’episodio è avvenuto giovedì nella caffetteria di via Roma: sottratti 300 euro. Il gestore del locale: «Ignobile. Le telecamere erano accese: se i soldi vengono resi, non denunciamo»

Una mano priva di scrupoli quella che giovedì pomeriggio in via Roma, all’interno del locale Caffeine, ha strappato speranze di salute e guarigione a bambini e donne africane.
Nel tardo pomeriggio qualcuno ha deliberatamente rubato il contenitore di Medici con l’Africa Cuamm che da sempre campeggiava sul bancone dell’attività, e che riusciva donare vaccini e terapie, grazie all’impegno di don Dante Carraro, in diversi Paesi del continente africano. Oltre trecento euro il bottino asportato senza pietà e che ha immediatamente generato sdegno e rabbia tra clienti, dipendenti e titolare.
La generosità dei clienti
«Da almeno tre anni siamo lo sponsor principale dell’associazione. La sosteniamo perché sappiamo che le iniziative che porta avanti sono concrete, e che vanno sempre a buon fine» spiega il proprietario Jacopo Morelli, incredulo davanti a questo furto che ritiene ignobile.
«È successo che rubassero le mance dei camerieri ma portare via dei contributi destinati ai bambini è qualcosa che mi manda su tutte le furie. Ogni settimana, da quando abbiamo aderito alla campagna, controlliamo il contenuto e cambiamo gli spiccioli con le banconote. I clienti sono davvero generosi, lasciano sempre il resto quando pagano le consumazioni. Per questo motivo si rendeva necessaria questa operazione, per non appesantire la scatola. Proprio qualche giorno prima del furto», racconta Morelli, «avevamo appurato che all’interno del contenitore ci fossero parecchi soldi e, dopo aver cambiato le monete, avevamo richiuso il tutto. Il nostro obiettivo era consegnare a fine mese l’importo a don Dante, affinché permettesse a chi è in difficoltà di ottenere visite e vaccinazioni».
La brutta sorpresa: il box scomparso
«All’inizio abbiamo pensato che qualcuno del personale avesse spostato il box per pulire il bancone, e magari si fosse dimenticato di riposizionare il barattolo, tra l’altro riconoscibilissimo con il logo dei Medici con l’Africa Cuamm, quindi decisamente identificabile», ricostruisce i fatti il proprietario del locale. «Poi, dopo averlo cercato e aver chiesto ai colleghi se qualcuno l’avesse visto, abbiamo compreso che era stato deliberatamente rubato».
Tre anni di rapporto di solidarietà
La collaborazione di Caffeine con l’ente benefico è iniziata diverso tempo fa. Da quel momento in poi le attività di Morelli sono diventate il principale sponsor degli eventi in città.
«Ci siamo impegnati quando è stato necessario raccogliere quindicimila euro per i tre depuratori d’acqua lo scorso Natale», fa mente locale il barista, avvezzo nel corso dell’anno, come fanno tanti altri volontari, a sensibilizzare coloro che varcano la soglia del locale.
Morelli: «Furto ignobile»
«Il furto è sempre un reato, ma perpetrato nei confronti dei bisognosi e delle persone più fragili, fa decisamente più male» dichiara Morelli con sconforto. «Non sono il tipo che augura sciagure al prossimo ma questo gesto mi sta facendo vacillare, sono disgustato», incalza. «Trecento euro in quei Paesi fanno la differenza tra la vita e la morte. Al ladro però lascio “aperta” la porta».
L’appello al ladro
Non si perde d’animo il gestore di Caffeine, disposto a non procedere per vie legali. «Invito l’autore a restituire il denaro quanto prima. Il personaggio in questione deve sapere che le telecamere erano operative e che sono disposto a non fare denuncia alle forze dell’ordine, se chi si è macchiato di tale delitto, riporta i soldi. Non mi interessa se all’interno della scatola originale o in una busta. La porta, ripeto, è aperta, e la consegna può essere fatta in modalità anonima».
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