Nove milioni per la sicurezza idraulica: ecco tutti i lavori in provincia di Padova

La Regione Veneto investe nella manutenzione dei corsi d’acqua e nella messa in sicurezza dei territori più vulnerabili. Opere previste su Roncajette, Frassine, Muson dei Sassi e Scaricator: l’elenco completo

Nicola Cesaro
Padova e provincia: 9 milioni per manutenzione e sicurezza idraulica contro alluvioni
Padova e provincia: 9 milioni per manutenzione e sicurezza idraulica contro alluvioni

A guardare la mappa, i cantieri cadono proprio dove il territorio padovano ha più sofferto negli ultimi anni. Nella Bassa padovana, in quel Frassine che nel 2010 si è aperto un varco a Pra’ di Botte portando l’acqua fino ai centri abitati della Sculdascia.

Lungo il Roncajette, che sempre in quegli anni – e poi ancora a più riprese – ha impegnato in chissà quanti turni i volontari della Protezione civile. E poi lungo il Muson dei Sassi, altro “malato cronico” della nostra provincia. Territori sofferenti ma sempre più in grado di sopportate il clima che cambia e l’urbanizzazione che incombe, grazie ai numerosi interventi degli ultimi anni e ora – si spera – anche per merito della nuova campagna di lavori promossa dalla Regione Veneto.

Nell’ultimo assestamento di bilancio proposto dalla giunta e approvato dal consiglio regionale, sono stati messi a disposizione quasi 9 milioni di euro per la città di Padova e soprattutto per la provincia. Risorse, queste, che saranno investite nei bacini idrografici di competenza del Genio civile di Padova, «che vanno ad aggiungersi agli oltre 161 milioni di euro che la Regione ha investito nell’ambito della difesa del suolo negli ultimi dieci anni in provincia di Padova per un totale di ben 314 cantieri», ha ricordato l’assessore veneto alla Difesa del suolo, Gianpaolo Bottacin.

Ecco dunque come verrà impegnato lo stanziamento, che per la precisione tocca gli 8,9 milioni di euro. A Casalserugo e Bovolenta – spesa di un milione tondo – si andrà a ripristinare e migliorare il petto dell’argine destro del canale Roncajette, puntando anche a ricalibrare l’alveo, ossia il letto del corso d’acqua. Scendendo più a sud – area privilegiata da questa nuova campagna di interventi – si andrà a operare nel fiume Fratta, tra Sabbion di Cologna Veneta fino al ponte della regionale 10 a Bevilacqua. Territorio veronese, certo, ma i confini sono quelli con il Montagnanese e quindi le ricadute sono tutte padovane: 1,3 milioni di euro per migliorare la tenuta del fiume.

Si citava il Frassine, il grande malato del 2010, e proprio a Pra’ di Botte di Borgo Veneto con 2 milioni di euro si andranno ad intercettare tutte le infiltrazioni lungo l’argine destro: una di queste, tre lustri fa, diede il via all’alluvione della Bassa. Stesso fiume, ma questa volta in territorio di Este: 1,3 milioni saranno utilizzati per sistemare le filtrazioni a monte del sostegno Brancaglia.

Salendo verso la città, sarà consolidato il corpo arginale del Muson dei Sassi, in particolare a monte del ponte della Castagnara, in territorio di Cadoneghe (un milione di spesa). Un milione e mezzo sono quindi finiti nel capitolo d’intervento dedicato al canale Scaricatore, a Padova, a valle del sostegno Regolatore: l’obiettivo, qui, sarà stabilizzare il fondo del corso d’acqua. Altri 800 mila euro, infine, sono messi a disposizione del Genio civile per garantire la manutenzione nei tratti critici delle rete idrografica di città e provincia.

Il clima cambia, il territorio si fa trovare pronto. 

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