Galliano, la caduta di un dio della passerella

Parigi sotto shock per il licenziamento dello stilista di Dior
John Galliano. Accusato di antisemitismo, è stato licenziato in tronco dalla maison Dior
John Galliano. Accusato di antisemitismo, è stato licenziato in tronco dalla maison Dior
 
PARIGI.
Almeno una parte del mondo della moda che ieri si è spostata da Milano a Parigi per chiudere la stagione del pret-a-porter, ha compiuto il solito tragitto con un peso sul cuore. Sapeva di dover assistere non solo a una settimana impegnativa di sfilate (fino al 9 marzo) ma anche alla caduta rovinosa di un uomo che per più di 15 anni è stato un dio del «fashion system». Che John Galliano non fosse uno stinco di santo lo sapevano tutti, compresi i vertici di Lvmh, il gruppo cui appartiene la maison Dior. Ma nessuno avrebbe mai immaginato una fine del genere.  Ma le notizie che si sono susseguite in pochi giorni lo hanno trasformato da «poeta maledetto» della moda a patetico e nostalgico nazista. Si sapeva anche che la sua posizione di direttore creativo della maison Christian Dior era ormai traballante, se non altro perchè durava da tre lustri. Da tempo si susseguivano voci di una sua sostituzione, e si facevano anche i nomi, gli stessi (soprattutto Riccardo Tisci e Phoebe Philo) che riemergono adesso che lui è stato licenziato, con una decisione che non ha voluto aspettare gli esiti dell'inchiesta. La sentenza è stata emessa dai vertici di Lvmh che hanno ritenuto di non dover concedere la presunzione di innocenza all'imputato Galliano, a colui che in modi irrituali, arroganti e talvolta fastidiosi, ha pur sempre riportato in auge un marchio che sembrava destinato solo a rappresentare la aulica ma irraggiungibile eleganza. In Italia Galliano, successore di Gianfranco Ferrè alla guida di Dior, era stato a lungo guardato con sospetto, anche perché, dopo aver sostituito l'architetto italiano, aveva fatto trapelare giudizi non lusinghieri su di lui. In effetti i due non potevano essere più diversi. Ferrè aveva innalzato nuovamente Dior alle vette dello stile, con collezioni e sfilate di indimenticabile eleganza e distacco dalle cose terrene. Dal paradiso all'inferno di Galliano il passaggio era stato traumatico. Lo stilista di Gibilterra (dove è nato nel 1960 da genitori spagnoli) aveva iniziato un percorso di avvicinamento di Dior alla moda di massa e a tutti i suoi tic. Ma contemporaneamente la sua creatività sfornava a ogni stagione degli show di stratosferica spettacolarità. Bernard Arnault (patron di Lvmh) e sua moglie Helene, seduti sempre in prima fila, per anni sono stati i primi ad applaudire genio e sregolatezza di Galliano. Ora, che la parabola professionale e umana di un indiscusso genio abbia avuto, per il momento, questa conclusione, non può che generare tristezza nel mondo della moda e provocare alcune domande. Quelle più banali, cui nessun portavoce della maison sapeva rispondere, e cioè se si terranno davvero le sfilate di Dior e del marchio John Galliano, programmate rispettivamente per domani e per domenica.

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