Le curiosità mai scritte su Gardaland nel libro di Diego e Daniele
La curiosa opera dedicata al parco di divertimenti nasce dalla community web fondata dai due. Dianin è originario di Montegrotto Terme

Gardaland ha spento recentemente le cinquanta candeline: ebbene, per metà degli anni il più noto parco di divertimenti d’Italia ha potuto essere raccontato, celebrato e discusso in una speciale fanpage – GardalandTribe – nata appunto venticinque anni fa e divenuta uno dei punti di riferimento per chi ama Gardaland e vuole scoprirne curiosità, storia e aggiornamenti. Oggi i cinque lustri di dibattiti e approfondimenti sono diventati un libro: si intitola “100 e più curiosità su Gardaland per celebrare 50 anni di divertimento” (è disponibile da qualche settimana su Amazon), opera di due autori che si sono conosciuti proprio tra le pieghe della grande community web.
Sono Diego Dianin, originario di Montegrotto Terme, una grande esperienza nel campo della ristorazione e ovviamente un grande amore per Gardaland, e Daniele Celva, trentino di origine, professionista nel campo del graphic & web designer. «Venticinque anni fa ci siamo conosciuti online. Ognuno aveva un proprio sito che trattava vari aspetti di Gardaland e abbiamo unito le forze per creare un portale che, in questi 25 anni è diventato uno dei punti di riferimento», raccontano i due.
Il volume nasce proprio da questo sodalizio ed è alimentato da venti e più anni di condivisioni: racconta retroscena, dettagli nascosti e storie conosciute e inedite sulle attrazioni più iconiche del parco divertimenti: «Gardaland non è solo un parco divertimenti, ma un luogo simbolo dell’immaginario collettivo italiano. Generazioni intere hanno vissuto tra le sue attrazioni ricordi indimenticabili: ma cosa si nasconde tra quelle scenografie, quelle ambientazioni, quei percorsi che da cinque decenni emozionano grandi e piccoli? Il nostro libro vuole proprio rispondere a questo quesito», continuano gli autori.
Le curiosità svelate sono davvero di ogni tipo: ci sono quelle scenografiche, come il misterioso obiettivo inciso sulla pareti di “Fuga da Atlantide”, o l’impronta dello scarpone di un astronauta nell’ex scenografia di “Flying Island”, ma anche informazioni inedite come la stazione di partenza mai realizzata di “Jungle Rapids” nella giungla, o immagini mai viste del plastico di Fantasy Kingdom. Oppure la scenografia, pure questa mai realizzata, per “Space Vertigo”, fino alle notizie mai diffuse sulla nuovissima attrazione “Animal Treasure Island”.
Un altro esempio? In “Fuga da Atlantide”, una delle opere massime di Claudio Mazzoli, storico scenografo di Gardaland, l’artista ha tratto ispirazione da… suo fratello, per poter realizzare al meglio un enorme uomo muscoloso e potente come il grande Nettuno. Si legge nel volume: «Roberto, fratello di Claudio, ha infatti sempre lavorato nell’ambito del benessere, dello sport e della nutrizione, arrivando cinque volte ad essere finalista a campionati del mondo e a competizioni di body building come Mr. Universo. Il fisico di Roberto era, quindi, perfetto per aiutare Claudio nella progettazione del gigante. Ma lo scenografo non si ispirò al fratello solo per il fisico e la posa. Roberto ci mise proprio la faccia. Infatti il viso del grande Nettuno è molto somigliante al fratello nutrizionista e non tutti possono vantare di avere una propria statua alta più di dieci metri».
Un’altra ancora? Beh, ad esempio quella legata all’orologio spagnolo floreale all’ingresso: «Livio Furini, durante un viaggio in Spagna, si imbatté in un grande orologio floreale. Prese così ispirazione per farlo riprodurre a Gardaland, dove tutt’ora è presente. Giorgio Tauber, primo direttore di Gardaland, raccontò che il giorno prima dell’apertura nel 1975, un forte temporale si abbattè sul parco distruggendo l’orologio floreale e tutti gli elementi preparati per l’evento. Vennero chiamate delle squadre di lavoro per sistemare i danni del temporale, le quali lavorarono incessantemente tutta la notte per permettere che l’inaugurazione di Gardaland avvenisse nel modo migliore».
Il libro, diviso per sezioni, è arricchito da numerosi Qr Code che rimandano a video per rendere ancor più animata l’esperienza di lettura. —
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