Gas serra dimezzati in 9 anni Padova si impegna per il clima

Approvato il piano d’azione: 116 azioni per una città sostenibile e resiliente Energie rinnovabili, edifici efficienti, smart working e meno auto in circolazione 
Cristiano Cadoni
MARIAN-AGENZIA BIANCHI- PADOVA- MANIFESTAZIONE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI- FRIDAY FOR FUTURE- VENERDI PER IL FUTURO.
MARIAN-AGENZIA BIANCHI- PADOVA- MANIFESTAZIONE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI- FRIDAY FOR FUTURE- VENERDI PER IL FUTURO.



Se il pianeta è un condominio in fiamme per effetto dei cambiamenti climatici, non basterà spegnere il fuoco in una sola stanza. Ma se è l’impegno dei singoli che conta, ecco che Padova avanza in prima fila con due obiettivi molto chiari: ridurre il proprio impatto tagliando drasticamente le emissioni climalteranti e diventare una città più resiliente, per affrontare le sfide degli eventi estremi.



Nasce con questi propositi il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc) che la giunta Giordani ha approvato ieri e che ora è atteso dal voto finale in Consiglio comunale. Il documento - che aggiorna il piano precedente approvato nel 2011 e arrivato al capolinea nel 2020 - è stato redatto nell’ambito del progetto europeo Life Veneto Adapt (2017 - 2021) con una metodologia condivisa con i partner (oltre al Comune, il Coordinamento Agende 21 locali italiane, la Città metropolitana di Venezia, l’Università Iuav, Sogesca srl, Comune di Treviso, Unione dei Comuni del Medio Brenta, Comune di Vicenza). Nelle 415 di cui si compone, si trovano tutte le “promesse” dell’amministrazione per ridurre le emissioni di gas serra e le azioni ritenute necessarie per adattare il territorio urbano ai cambiamenti climatici.



Il primo traguardo è proprio quello di ridurre le emissioni climalteranti del 55 per cento entro il 2030. Tra le 116 azioni indicate dal Paesc, 83 sono dedicate proprio a questo obiettivo. Dall’incremento dell’efficienza energetica di beni ed edifici a un maggior ricorso a fonti energetiche rinnovabili, l’amministrazione - e i partecipanti al Forum Agenda 21, del quale hanno fatto parte Usl, Università, Assindustria, AcegasApsAmga, sindacati, associazioni ambientaliste, ordini professionali e comitati vari - ha individuato tante piccole e grandi strategie per alleggerire l’impronta ambientale della città.



Bisognerà accelerare sulla strada della riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, e rendere più efficienti le strutture comunali. Ma anche incrementare il ricorso e la produzione di energia da fonti alternative a quelle fossili. E ancora, promuovere reti di teleriscaldamento, intervenire sulle filiere dei rifiuti e delle acque reflue, riqualificare il parco di illuminazione pubblica. Sul fronte dei trasporti e della mobilità, sarà necessaria un’autentica rivoluzione. Il piano in questo senso si sposa perfettamente - e non potrebbe essere altrimenti - con il Pums e i suoi obiettivi di sostenibilità, lasciando immaginare una città con trasporti pubblici efficienti, reti capillari di piste ciclabili, ampi spazi riservati ai pedoni, un uso ridotto e disincentivato dei veicoli privati (comunque più moderni e meno impattanti di quelli attuali), lavoratori in smart working in tutti i casi in cui questo è realizzabile, aziende sensibili e collaborative.



E poi c’è il capitolo degli adattamenti, con 33 azioni focalizzate sull’attenuazione dei fenomeni estremi che abbiamo imparato a conoscere: dalla siccità alle isole di calore, dagli allagamenti ai venti forti. Il piano suggerisce di intervenire sulla gestione preventiva con azioni puntuali e diffuse che riducano progressivamente l’esposizione della popolazione e dell’economia agli impatti degli eventi estremi. La gestione delle acque, l’uso sostenibile del suolo, la valorizzazione dell’agricoltura urbana, il potenziamento delle aree verdi, la tutela dell’ambiente e della biodiversità sono già nell’agenda dell’amministrazione. Ma bisognerà intensificare gli sforzi.



«Non sono buone intenzioni ma impegni veri che tutti insieme, come comunità, siamo chiamati ad attuare per il bene comune, soprattutto di chi verrà dopo di noi», dice l’assessore all’Ambiente e al Verde Chiara Gallani. «Sono obiettivi sfidanti, ma è quello che ci chiedono nelle piazze migliaia di giovani. Ed è quello che con il Patto dei Sindaci, al quale Padova aderisce con tante altre città di tutto il mondo, ci siamo impegnati a fare. La posta in gioco è troppo importante per non accettare la sfida. Dobbiamo cambiare stile di vita e abitudini per vivere meglio e rendere più sicuro il territorio. E arrivare alla neutralità climatica nel 2050». —

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