Giornata da incubo al Pronto soccorso di Cittadella

CITTADELLA. Giornata da incubo al Pronto soccorso di Cittadella, codici bianchi costretti ad attese di 9 ore, persone che arrivano al mattino e vengono curate a mezzanotte. È la situazione denunciata da un trentenne di San Giorgio in Bosco, che martedì ha accompagnato un familiare e - resosi conto che la situazione stava diventando insostenibile - ha iniziato ad annotare dati: «Alle 22.47 di martedì più di 22 persone stavano attendendo il primo accesso, tra questi 14 codici bianchi e 8 codici verdi. In 22 avevano accompagnato i propri cari, in alcuni casi c'erano bambini piccoli che gradualmente hanno iniziato a manifestare stanchezza tra pianti e grida».
IL RACCONTO Estenuati dall'attesa un po' tutti hanno iniziato a raccontare quello che stavano sopportando, costruendo - al netto di una certa esasperazione - un contesto emotivo di condivisione e solidarietà reciproca: «C'era un giovane operaio cittadellese che si era ferito a un labbro mentre lavorava: arrivato alle 9.22, è stato visitato a tarda sera e dimesso con 2 punti di sutura alle 0.30: poco più di 15 ore di attesa», continua il sangiorgense. «Poi una signora sulla cinquantina, arrivata accusando mal di pancia poco dopo le 9.35, in codice bianco: dopo aver fatto gli esami del sangue ha atteso fino all'una di notte per essere dimessa».

NEONATA TRATTENUTA FINO A MEZZANOTTE Non è andata meglio a una neonata di pochi mesi «arrivata verso le 21 con una ferita alla testa, codice verde: fino a mezzanotte non ha avuto risposte». Le persone continuano a lamentarsi e consolarsi, finché arriva - alle 23 di questo martedì nero - il colpo di scena: «Un paziente ha riferito che sul sito Usl 15 risultava che a Camposampiero c'erano solo due codici bianchi, con una attesa massima di 39 minuti». É scattato il fuggi fuggi: «Otto pazienti in attesa hanno deciso di firmare le dimissioni volontarie per andare a Camposampiero».
Il testimone dei disagi riferisce che «la situazione si sarebbe sbloccata solo a metà mattinata. Tra le persone di cui ho ascoltato l'odissea c'era anche una ragazza di Cittadella, arrivata alle 22.30 di martedì con febbre alta e mal di pancia: lasciata a se stessa fino alle 2, dopo un emocromo ha atteso fino alle 10 di ieri per essere visitata e dimessa. Stessa sorte per una quarantenne arrivata poco prima e per due anziani accolti poi nella sala osservazione».
«Per quel che mi riguarda», aggiunge il giovane, «io ho accompagnato un familiare nella serata di martedì, erano le 21, e ci è stato assegnato il codice verde». È stato necessario «pazientare fino alle 4.30 di notte per avere una risposta circa lo stato di salute, salvo poi tornare a casa in attesa di una chiamata per sapere qualcosa in più. A sentire tutti non era mai capitato un caos simile, speriamo rimanga un'eccezione».
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