Giostra della Rocca, rifondazione in vista

Morando indotto a restare in sella per traghettare l'evento. Forse cambia pure il nome
VIRIO GEMIGNANI Il «padre» della Giostra nei panni di un nobile di S. Giacomo: il suo marchio è scaduto e la Giostra volta pagina
VIRIO GEMIGNANI Il «padre» della Giostra nei panni di un nobile di S. Giacomo: il suo marchio è scaduto e la Giostra volta pagina
 MONSELICE.
Giostra della Rocca verso una rifondazione. Archiviato, ma non dimenticato, il 25º delle polemiche, la storica manifestazione monselicense si prepara a una radicale riforma. Al timone della quale ci sarà l'esecutivo «di transizione» guidato ancora da Massimiliano Morando.
 Dopo le dimissioni presentate a fine ottobre dello scorso anno, il presidente è tornato in carica, con la missione di traghettare la Giostra della Rocca in questa fase di rinnovamento, che si dovrebbe concludere ad aprile con nuove elezioni.  A raccontare come si è evoluto lo scenario interno alla Giostra è appunto il neo-riconfermato presidente, Morando. «Enzo Contiero (vicepresidente, ndr) aveva trasmesso a tutte le contrade un'informativa chiedendo a ogni capo contrada di fornire l'elenco dei votanti e possibile candidato - spiega Morando -. In realtà le contrade, nell'incontro di circa 15 giorni fa, hanno preferito respingere le mie dimissioni. La decisione comune è stata che che sarebbe inutile fare elezioni visto che le contrade chiedono venga rifatta la Giostra da zero, per cui si andrebbe comunque ad elezioni in pochi mesi».  E come funzionerà questa «rifondazione» della Giostra? «Stiamo creando un comitato ristretto - continua Morando - che provveda alla ricostituzione dell'Associazione Giostra. In realtà non è detto nemmeno che sia un'associazione, dato che stiamo indagando a 360 gradi su quali sono le strade percorribili per dare nuova linfa e piena ufficialità alla Giostra. Questa volta si andrà davanti a un notaio».  Dunque la Giostra riparte dall'anno zero. «E' stata una decisione unanime delle contrade: si vuole ripartire con un nuovo atto costitutivo, un nuovo statuto e in generale uno svecchiamento. Al momento è ancora tutto da decidere, è possibile che anche il marchio e il nome, con tutto il sistema Giostra, vadano incontro a innovazioni».  Ecco, il marchio: dopo 25 anni è scaduto... e ora chi lo detiene? «Il marchio è stato depositato nel 1986, intestato a Virio Gemignani e riguardava il nome della Giostra e il palio. Ora è scaduto: ho scritto al Ministero, ricevendo la risposta che è scaduto a ottobre e non è più rinnovabile. Se ne occuperà la nuova struttura, dopo 25 anni sarà un nuovo marchio e vedremo a cosa estenderlo».  In generale, come cambierà la «nuova» Giostra? «La vorrei più aperta ad altre realtà. Ma verranno ribaditi i principi che l'hanno sempre animata. Non è detto che il consiglio sarà retto solo dai capicontrada. Vorremmo dare più peso alle contrade, ciascuna con la propria associazione».  Quindi Morando ritorna presidente? «Di fatto sono rientrato in carica, sono presidente a tempo: con il nuovo statuto bisognerà procedere a nuove elezioni. E il nuovo regolamento stabilirà i requisiti, chi voterà e come. Se tutto andrà come previsto, le nuove regole saranno pronte per il 31 marzo e si voterà ad aprile. Nel frattempo però andiamo avanti con l'ordinarietà e lavoriamo per la Notte Medievale del 28 maggio».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova