Giovane invalido con un arsenale in casa

Bombe, munizioni e fucili nascosti in soffitta: materiale bellico sequestrato e va agli arresti domiciliari. Mattia Nichele, di Cittadella, aveva già perso una gamba per questa sua passione

CITTADELLA. Aveva trasformato la sua casa in un vero e proprio arsenale di armi, nascondendo munizioni, pistole, bombe a mano, fucili e baionette. Il materiale è stato rinvenuto e sequestrato, all'alba di ieri, dai carabinieri del Norm di Cittadella, perquisendo l’abitazione di Mattia Nichele, 25 anni, residente a Cittadella, incensurato.

I militari dell'Alta Padovana, agli ordini del capitano Giuseppe Saccomanno, hanno arrestato il giovane per detenzione illegale di armi da guerra.

Il collezionista - che coltiva da anni la passione per i reperti dei conflitti mondiali - su disposizione del tribunale di Padova si trova ora agli arresti domiciliari.

Le armi, molte delle quali con numero di matricola abraso, sono state ritrovate nella soffitta e nelle fioriere della casa dove risiede il giovane, che è originario di Castelfranco (Tv). In particolare, sono stati sequestrati una pistola a tamburo, marca “Mida brescia 1918”; una pistola semiautomatica marca “Herstal”, modello Browning, perfettamente funzionante; due pistole a tamburo, di piccole dimensioni, prive di matricola; un fucile senza manico, marca “Steyer m 95”; un fucile senza manico, marca e modello illeggibili, con 5 proiettili inseriti; un fucile senza manico, marca “Steyer m 95”, con 3 proiettili inseriti; due proiettili d’artiglieria calibro 70 millimetri; due petardi “Thevenot”; una “Steilan Granate”; nove bombe a mano “Sipe”; una spoletta; un proiettile esplosivo; un congegno esplosivo artigianale, tipo pistola, per proiettili calibro 22LR; 19 baionette, in parte arrugginite, con lama lunga 30 centimetri e manico di 11 centimetri; infine anche 37 proiettili inesplosi.

Tutte le armi saranno ora inviate al Ris di Parma per verificare se siano eventualmente state impiegate in qualche attività criminosa. Il venticinquenne avrebbe raccontato agli investigatori di avere utilizzato un metal detector per cercare i residuati bellici sul Monte Grappa.

Non è la prima volta che Nichele balza agli onori della cronaca: questa passione per i reperti bellici, in passato, gli è costata una menomazione permanente. Nella primavera di un paio di anni fa il cittadellese era rimasto ferito gravemente ferito in un drammatico incidente, a seguito del quale i medici erano stati costretti ad amputargli la gamba sinistra.

Una domenica pomeriggio si era recato a casa di un amico a Pederobba (Tv), anche lui collezionista e appassionato di armi risalenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale. Incuriosito da un lanciagranate tedesco, si era avvicinato all'arma e aveva iniziato ad armeggiare con le sicure.

Quel "panzerfaust", un lanciagranate anticarro risalente alla Seconda guerra mondiale, avrebbe dovuto essere senza carica esplosiva, come tanti altri ritrovati e abbandonati nelle montagne lungo la Pedemontana, tra il Grappa e il Monfenera. Invece non era mai stato utilizzato: Mattia Nichele aveva toccato il pulsante che innescava il contatto elettrico e la carica era esplosa provocandogli una gravissima ferita alla coscia sinistra.

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