Gli artigiani in pensione insegnano il mestiere a giovani e disoccupati
MONSELICE. A Monselice il futuro comincia dal passato con i mastri artigiani del centro anziani. Sono in pensione ma hanno tante energie e conoscenze da trasmettere ai giovani, si tratta di tredici mastri artigiani con una preziosa professionalità, pronti a mettersi a disposizione gratuitamente per insegnare ai giovani e a chi ha perso l’occupazione i lavori dimenticati e in via di estinzione ma tanto utili e ricercati, come fabbro, falegname, sarta, ricamatrice e agricoltore.
Questo è quanto emerso dal Sindacato europeo del lavoro Labor, che sabato alla Loggetta ha presentato il progetto Labor artibus, nato in collaborazione con l’associazione professionale agricola Futuro agricoltura, con la contrada di Marendole, con il supporto della Pro loco e con il patrocinio del Comune.
«Il progetto» spiega Elena Capone, avvocato di Labor «rappresenta uno strumento per non perdere un valore straordinario di conoscenze e competenze, ma anche per cercare di cogliere tutte le opportunità di occupazione per le generazioni più giovani. Il progetto sta prendendo forma, l’abbiamo proposto alle varie associazioni ed è stato accolto con favore, alcuni anziani mastri di Società Operaia e oggi anche alcuni ospiti del Centro anziani di Monselice, hanno dato la loro disponibilità. Naturalmente abbiamo bisogno anche di spazi fisici per creare dei laboratori, la sarta può gestire il “corso” in casa ma il falegname ad esempio ha bisogno di strumenti, confidiamo nell’artigiano in pensione che abbia conservato i suoi attrezzi di lavoro e magari uno spazio».
I tredici anziani hanno raccontato a un pubblico attento e partecipe la loro esperienza come artigiani dei lavori del passato. Uno degli obiettivi di Labor, oltre a mettere in comunicazione anziani e giovani, tramandando preziose conoscenze, è quello di contribuire a rendere più attrattiva la città e di favorire lo sviluppo del centro storico con la possibile creazione di botteghe artigiane e negozi di vendita di prodotti tipici, realizzati in loco creando lo sviluppo di un marchio e un volano economico per il territorio.
Giada Zandonà
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