Gli Smashing Pumpkins sono tornati

Fans da tutta Italia per il gruppo Usa guidato ancora oggi da Billy Corgan, unico superstite della storica «line up»

di Matteo Marcon

PADOVA

Smashing Pumpkins dal vivo al Palafabris, per la «Generation X» che non molla. Domani sera fa tappa a Padova il tour della band americana guidata da Billy Corgan, ormai unico reduce della storica line up. L'attesa è comunque forte per il ritorno di una delle rock band più influenti degli anni '90. Accorreranno fans da tutta Italia, ma anche dall'estero per una delle due uniche date nella penisola.

Le atmosfere cupe e notturne della band di Corgan, insomma, non hanno smesso di affascinare, anche se l'apice del successo e dell'ispirazione rimangono distanti. I testi tormentati e carichi di pathos, il sound innovativo in bilico tra pop sognante e rabbioso hard rock, hanno proiettato gli Smashing nell'olimpo del rock in una fortunata stagione come quella dei nineties, complici anche gli azzeccatissimi video clip in heavy rotation su Mtv.

L'immaginario della cosiddetta «Generation X» è servito. Quell'identità che nessun sociologo o ricerca di mercato sono mai riusciti a definire, trova piena espressione nella voce di Corgan e nello stile unico degli Smashing.

La band di Chicago negli anni '90 ha licenziato dischi memorabili come «Siamese Dream» (1993) e la fenomenale opera rock «Mellon Collie and The Infinite Sadness» (1995), alternando ballate romantiche ad esplosive cavalcate di rumore e distorsioni a mille. Singoli da ascoltare a tutto volume pogando ad una festa, ninne nanne con cui addormentarsi scrivendo i propri segreti su un diario: gli Smashing Pumpking, 30milioni di dischi venduti, sono stati tutto questo e molto altro.

Con «Adore» (1998) rivoluzionano ancora una volta il loro sound nel segno dell'elettronica, ma a fare da sfondo alla loro carriera ci sono anche le complicate vicende della band. Storie di dipendenza dalle droghe e incomprensioni varie hanno via via scarnificato la formazione originale.

Il frontman completamente calvo e dallo sguardo severo, l'eccentrica bassista D'arcy Wretzcky, i lineamenti giapponesi del chitarrista James Iha, l'ex eroinomane batterista Jimmy Chamberlin (che assiste il 12 luglio 1996 all'overdose fatale del tastierista Jonathan Melvoin): l'immagine con cui il gruppo si presentava al mondo era già un'efficace presentazione delle eclettiche sfumature musicali dei loro brani, capaci di fondere elementi come la psichedelia, la new wave, il metal e il punk, il folk e il grunge.

A proposito, come non ricordare la love story di Corgan con Courteny Love (prima di Kurt Cobain) e la partecipazione della bassista delle Hole, Melissa Auf der Maur a cavallo del 2000. Sul palco del Palafabris domani sera il protagonista, però, sarà solo lui: Billy Corgan. Il resto dell'attuale band dovrà dimostrare di non essere semplicemente un ciurma di comprimari.

Dopo lo scioglimento nel 2000, la parentesi «Swan» e la reunion nel 2006 le ultime uscite discografiche sono state tanto ambiziose quanto sfortunate. Dopo «Zeitgest» del 2007 attualmente la band è al lavoro per finire il nuovo album, "Oceania", in attesa per il 2012, che fa parte di "Teargarden by Kaleidoscope" un work in progress di 44 canzoni. A lui il compito di rappresentare le geniali «zucche» che hanno saputo raccontare una generazione con brani come «Today», «Rocket», «Disarm», «Zero», «Bullet with Butterfly Wings», «Tonight, Tonight» e «1979».

A lui il compito forse anche di farla guardare un po' allo specchio quella «Generazione X» di cui è stato magico portavoce e cantore, sperando forse di non essere più "topi in gabbia che non possono essere salvati".

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