Graffiato da una trans infermiere agli Infettivi

L’hanno vista all’una di notte in stazione, faticava a deambulare, quasi non si reggeva in piedi. I militari dell’Esercito con i carabinieri hanno quindi pensato di chiedere l’intervento di un’ambulanza per ricoverare una transessuale sudamericana. Era ubriaca e violenta. In pronto soccorso ha scatenato il finimondo. Ha graffiato in faccia e sulla fronte un infermiere e si è reso necessario il ricovero nel reparto Infettivi. Sì, perché la transessuale è sieropositiva e ora devono essere condotti tutti gli accertamenti del caso.
I militari l’hanno notata verso l’una e mezza e hanno capito al volo che serviva un intervento sanitario. Perché la transessuale, nonostante il fisico imponente, si trascinava a fatica sul piazzale della stazione. Subito si è dimostrata contraria all’arrivo dell’ambulanza ma quando è arrivata in ospedale la situazione è degenerata in modo preoccupante. Ancora in preda ai fumi dell’alcol ha iniziato a insultare tutti i presenti, tentando anche di colpirne qualcuno. Nel caso specifico, la peggio l’ha avuta un infermiere del Pronto soccorso che è stato graffiato in faccia e sulla fronte. Dalle successive analisi è risultato che la transessuale sudamericana era anche sieropositiva. E per questo motivo sono scattati subito tutti gli accertamenti del caso nei confronti dell’infermiere che è stato trasferito d’urgenza nel reparto Infettivi. Certo, il virus dell’Hiv non si trasmette così facilmente e non può essere un semplice graffio a contaminare una persona. Però la cautela è d’obbligo. Soprattutto non si sa nelle mani della transessuale fossero già presenti delle ferite. Per tutti questi motivi è stato quindi deciso di verificare lo stato di salute dell’infermiere, sottoponendolo ad approfonditi accertamenti.
Dopo aver battagliato con tutti i presenti la trans si è allontanata dall’ospedale senza dire niente a nessuno. Ha abbandonato il suo lettino all’alba, senza lasciare traccia e senza dire niente a nessuno.
Un brutto episodio che non fa che confermare il difficile ruolo di medici e infermieri che lavorano al Pronto soccorso dell’ospedale di Padova: l’avanposto di tutte le emergenze, il “terminal” ultimo per sbandati, tossicodipendenti, spacciatori e clandestini. Sempre più spesso chi presta servizio lì dentro è sottoposto a rischi concreti, soprattutto nelle ore serali e notturne.
In questo caso la peggio l’ha avuta un infermiere, la cui unica colpa è stata quella di provare a calmare il paziente ricoverato per intossicazione alcolica.
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