Grande festa alla scuola Randi Donati quindici pc agli alunni

La mattinata di ieri sarà ricordata come un giorno speciale dalla primaria Francesca Randi. In uno scampolo di storia dell’identità della scuola e della città, alla consegna del busto di Francesca,...
PUCCI - SCUOLA RANDI VIA PIAVE - BUSTO DI FRANCESCA RANDI E LABORATORI INFORMATICA ALLESTITI DAL CISV E DAL FABER LIBERTATIS
PUCCI - SCUOLA RANDI VIA PIAVE - BUSTO DI FRANCESCA RANDI E LABORATORI INFORMATICA ALLESTITI DAL CISV E DAL FABER LIBERTATIS

La mattinata di ieri sarà ricordata come un giorno speciale dalla primaria Francesca Randi. In uno scampolo di storia dell’identità della scuola e della città, alla consegna del busto di Francesca, poetessa morta giovanissima di tubercolosi, donato dalla famiglia Randi all’elementare di via Piave, la scuola si è vista recapitare anche quindici computer (nella foto) rimessi a nuovo da un manipolo di ragazzi provenienti da dieci Paesi. La scuola infatti collabora con l’Associazione Faber Libertatis che, a sua volta, getta ponti di solidarietà insieme al Cisv, accorciando le distanze internazionali per i ragazzi che si iscrivono a campi lavoro in tutto il mondo. Uno di questi, che ha coinvolto appunto 15 giovani provenienti da Brasile, Indonesia, Libano, Algeria, Usa, Danimarca, Germania, Francia, Spagna e Italia, aveva come obiettivo la riparazione dei pc e l’installazione dei programmi free (Linux) per i computer donati ai bambini. E così l’inaugurazione del busto, nella biblioteca della scuola, alla presenza del presidente Francesco Arnau (che andrà in pensione al 31 agosto) e del presidente del Cdq 6 Francresco Pavan, si è fusa con la donazione. «L’anno prossimo», ha ricordato Pavan, «ricorre il centenario della morte della poetessa Francesca ed abbiamo in programma un ciclo di celebrazioni». La storia di Francesca è anche la storia del padre, Alessandro, che nel 1914, allora direttore dell’ufficio d’igiene del Comune ed esponente del Comitato di soccorso ai tubercolosi poveri, volle una delle prime scuole all’aperto di inizio secolo per migliorare le condizioni di salute dei piccoli più deboli di salute. (e.sci.)

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