Ha perso un braccio ma può finalmente correre in bicicletta

VIGONZA. Poter correre in bicicletta in sicurezza pur non avendo un braccio. Il sogno di Federico Righetto oggi è realtà grazie all’ingegno di un artigiano che ha adattato una mountain bike portando tutti i comandi a sinistra. Righetto, infatti, è privo dall’avambraccio destro finito sotto una pressa 27 anni fa, nel suo primo mese di lavoro. A modificare una due ruote adattandola alle esigenze dell’uomo è stato Fernando Catto, che gestisce un negozio di vendita e riparazione di bici. «Ci ho lavorato un mese» racconta Catto «ma sono riuscito ad accontentare il mio cliente, che è anche mio amico. Con gli artifici che ho escogitato adesso può pedalare in sicurezza. Oltretutto ho ottenuto un risultato estetico apprezzabile».
I cambiamenti fatti dall’artigiano sono stati minuziosi. Normalmente freno e comando deragliatore sono posizionati a sinistra mentre freno posteriore e comando cambio a destra. «Ho portato a sinistra i due freni a disco, il cambio e il deragliatore così da poter utilizzare tutti i comandi con una sola mano» spiega Catto «per alloggiarli ho fatto saldare da un professionista di saldature di telai un appendice sull’attacco del manubrio».
Ma avendo caricato tutto il peso da una parte, il manubrio si è sbilanciato. Catto ha però trovato una soluzione inserendo un contrappeso all’interno della piega destra del manubrio ripristinando così il bilanciamento. «Per avere un adattamento definitivo sono state necessarie diverse prove, ma ho fatto un lavoro a regola d’arte» dice soddisfatto l’artigiano.
«Mi è sempre piaciuto andare in bici, da ragazzo ho fatto ciclismo» dichiara Righetto, 44 anni, impiegato alla Motorizzazione di Padova «prima di questa MB avevo una city bike da passeggio e su un’unica leva erano agganciati sia il freno davanti che quello posteriore. Però dovevo aumentare notevolmente la forza per tirare quella leva senza ottenere risultati ottimali e mi faceva male la mano. In più non frenava perché la stessa forza andava a dividersi con la ruota posteriore. Adesso ho ben due freni a disco di ultima generazione ma per azionarli serve una forza minore, inoltre quando freno, lo faccio davvero».
Con la sua super MB da 29 pollici Righetto va dappertutto, sull’argine, sull’asfalto e può addirittura scendere dai colli senza problemi. «L’unico luogo dove non posso pedalare è lo sterrato perché subentrano altri problemi: ho la protesi della mano destra agganciata al manubrio, con gli sbalzi si potrebbe staccare e non voglio metterla a rischio».
Già, perché Righetto si è pure fatto fare una protesi adatta per circolare in bici, calibrata sul manubrio. «Ho un’autonomia di corsa di circa tre ore, poi devo fermarmi perché, non potendomi alzare, risento della schiena curva» conclude Righetto «ma posso dirmi soddisfatto di poter gareggiare alla pari con gli amici».
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