Ha vinto il cancro, ora aiuta le donne a sentirsi ancora belle
Simone Rampazzo, titolaredi un salone di bellezza a Rio di Ponte San Nicolò ha aperto un salone di coiffeur allo Iov in collaborazione con il servizio di Psicologia oncologica

Simone Rampazzo al lavoro nel salone dello Iov
PADOVA. Le ricorda benissimo. Entravano nel suo salone poco prima dell'orario di chiusura. Con gli occhi gonfi di dolore gli chiedevano di rasar loro i capelli, prima che a farli cadere fosse la chemioterapia. Poi il cancro, cinque anni fa, ha aggredito lui. Aveva 30 anni quando gli è stato diagnosticato un melanoma.
Oggi, sconfitta la malattia, Simone Rampazzo ha deciso di non lasciare lo Iov. Struttura che gli ha guarito il corpo e l'anima, entrambi trafitti dal tumore. Simone ha avuto un'idea: perché non aprire un piccolo salone di coiffeur all'Istituto Onicologico Veneto, dove «lavorare» sui capelli posticci? Detto, fatto. Con il servizio di Psiconcologia ha studiato tempi, modi e risvolti del progetto, l'Avo ha offerto lo spazio, Antonveneta ha messo i fondi.
Il servizio è partito, battezzato con un nome che ne racchiude l'intero significato: «Non smettere di piacerti». Il servizio di Psicologia oncologica della struttura di via Gattamelata sta lavorando a 360 gradi per il benessere del paziente. Dagli incontri di gruppo alle uscite a tema, dalla colazione post prelievo alle stanze per la chemioterapia arredate in stile orientale, con tanto di lanterne ed atmosfera zen per mettere a proprio agio i malati.
Ideatori del progetto «Non smettere di piacerti» sono il parrucchiere Simone Rampazzo, titolare di un salone a Rio di Ponte San Nicolò, e Malihe Shams, dirigente psicologa dello staff di Eleonora Capovilla. «Cinque anni fa - racconta Simone - ho scoperto di avere un melanoma. La mia ragazza mi disse che il neo che avevo dietro la gamba era proprio bruttino. La visita, gli esami e poi la notizia che avevo un tumore: mi è crollato il mondo addosso. Dal giorno della diagnosi è cambiato tutto: interventi chirurgici, terapie». Non ha esitato a chiedere un supporto psicologico per sconfiggere la malattia: «E' stata l'occasione per conoscere la dottoressa Shams. Anche dopo la guarigione ho continuato a collaborare con il servizio di Psiconcologia, perché da loro ho avuto un aiuto importante».
«Diversi centri di oncologia offrono parrucche in prestito ai propri malati che stanno facendo chemio - sottolinea Shams - ma credo che noi siamo gli unici a poterci avvalere delle mani esperte di un parrucchiere dotato di una sensibilità particolare, dato che sa cosa significhi ritrovarsi d'un tratto malati di cancro».
Il «salone» gestito da Simone Rampazzo apre una volta al mese: ha trovato spazio all'ingresso dello Iov, dove si trova il punto accoglienza Avo. «So quanto può essere difficile per una donna ritrovarsi malata e costretta a rinunciare anche solo per un tempo limitato, per poter guarire, ad un baluardo della femminilità, la propria chioma. Qui con discrezione spiego alle signore cosa fare, le rassicuro. Prestiamo loro parrucche molto belle e costose. Le scelgo con cura, le adatto alle loro esigenze».
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