Hamoud non può più fare ricette Dirottati a Piazzola i 300 pazienti

VILLAFRANCA PADOVANA. Ieri mattina il dottor Abdul Amier Hamoud era come sempre, come ogni lunedì mattina da tre anni a questa parte, nel suo ambulatorio a Villafranca Padovana, in via del Donatore, in centro al paese. E in sala d’attesa c’era la fila, specialmente pazienti anziane, che difendevano a spada tratta il loro medico di base, il suo operato, convinte e ostinate a voler rimanere sotto le sue cure.
«Tranquillizzo i miei pazienti» ha detto il dottor Hamoud, «che continuo la mia attività a Villafranca Padovana. Per il momento sono operativo anche gratuitamente nel mio ambulatorio. Mi dispiace per i miei pazienti, che da un giorno all’altro sono stati avvisati via lettera che l’Usl 6 li invitava a cercare un altro medico. Alcuni la lettera non l’hanno ancora nemmeno ricevuta. Il mio cuore ha pianto per una paziente di 97 anni, che è venuta a trovarmi in lacrime, perché l’hanno costretta a cambiare medico, mentre lei voleva rimanere con me. Ha anche tentato tramite il distretto sanitario, ma per ora non le hanno consentito di tornare indietro». Per l’Usl 6 Euganea, però, dal 15 aprile il dottor Hamoud non ha più la convenzione per l’incarico di Medicina generale e se opera, lo può fare a titolo privato, non a nome del Servizio sanitario regionale. È decaduto nel momento in cui – il 25 settembre scorso – ha accettato il trasferimento da Villafranca a Padova, firmato presso l’Azienda Usl 8 Berica, incaricata dalla Regione Veneto per la gestione delle procedure di individuazione degli aventi diritto agli incarichi alle convenzioni di Medicina generale. La domanda di accettazione è stata trasmessa il 3 ottobre dall’Usl 8 all’Usl 6. La cessazione del suo incarico è stata ufficializzata dalla determina 705 firmata lo scorso 6 aprile dal direttore amministrativo dell’Usl Euganea, Maurizio Zanon, che aveva chiesto anche parere alla Regione Veneto (la quale il 9 gennaio ha confermato che il momento di accettazione dell’incarico presso l’Azienda Usl 8 Berica da parte del medico, comporta la decadenza dall’incarico detenuto nell’ambito territoriale di provenienza).
«Io non ho mai firmato nulla» dichiara invece il dottor Hamoud, «e specialmente non intendo andare fino a Camin, che per me che abito a Rubano è troppo lontano. Si era liberato un posto a Chiesanuova, ma non ho potuto sceglierlo. Pertanto resto a Villafranca, dai miei pazienti». Il punto è però che i trecento assistiti dal dottor Hamoud, per la Regione Veneto in questo momento sono privi del medico di base, che – va detto – non è un obbligo avere. È però una necessità quando si ha bisogno di una ricetta per un farmaco e di un’impegnativa per una visita. Il medico non può emettere le prescrizioni rosse, della Regione, (o il loro equivalente informatico). Può soltanto compilare ricette bianche, quelle per prestazioni e medicinali a pagamento, in quanto è e resta un medico a tutti gli effetti. Tra l’altro mantiene il suo incarico di medico di continuità assistenziale (ex Guardia medica). La vicenda per l’Usl 6 è chiara e conclusa: non si torna indietro. Il dottor Hamoud invece è deciso a “battagliare”, sostenendo di avere le proprie ragioni. Dalla sua ha il sostegno di molti pazienti, alcuni dei quali disposti ad azioni eclatanti pur di non cambiare il proprio medico di fiducia. Perché se è vero che il dottore aveva trecento pazienti solamente (il massimale base per un medico di Medicina generale è di 1. 500 assistiti), aveva saputo in tre anni farsi ben volere, specialmente per le doti umane, di gentilezza e ascolto che ha sempre dimostrato.
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