«Happy Fit in regola»

In riferimento all’articolo pubblicato ieri dal nostro giornale dal titolo «Palestre Happy Fit, la Finanza indaga», la catena di Centri Fitness Happy Fit presente in 12 città del Nord Italia, ritiene di dover precisare alcune inesattezze.
1. Esistono gettoni alla cassa?
Il servizio di cassa segreteria non esiste perché i pagamenti sono automatizzati dato che il denaro viene inserito all’interno di un sistema chiamato “charger” il quale emette sempre lo scontrino fiscale. L’importo viene inserito in una chiavetta personale che permette ai clienti di accedere ai servizi aggiuntivi che non sono inclusi nell’abbonamento happy open. Non vi è nessun modo per attivare i servizi quali: Solarium, bibite e vibrafit senza l’utilizzo della chiavetta.
2. I sistemi di sicurezza sono a norma di legge?
Vengono puntualmente effettuati dei controlli da un’ azienda specializzata nella fornitura e verifica di tutti i mezzi anti-incendio ogni 6 mesi: controllo funzionalità estintori, controllo funzionalità idranti Naspo e verifica e controllo porte Rei d’emergenza.
3. Le condizioni igieniche sono ottimali?
La pulizia delle 12 sedi viene effettuata da imprese esterne, ogni giorno, che ricevono complessivamente un importo totale di circa 250.000 euro all’anno. E’ principio fondamentale della società mantenere l’ambiente pulito, ordinato e profumato. Happy Fit conferma che i dipendenti tengono giustamente pulito l’ambiente della palestra durante tutto l’orario di apertura per garantire un ambiente salubre, ma questo non consiste nella loro mansione primaria.
4. La figura del direttore tecnico è obbligatoria?
Per quanto riguarda la figura di “direttore tecnico”, nel Veneto, non è normativamente obbligatoria ma in ogni caso tutti i club della catena danno la possibilità ai clienti di consultare un personal trainer.
5. Il solarium è privo di personale?
I solarium vengono ogni giorno monitorati dalla figura dall’estetista presente in ogni centro come previsto per legge.
6. Concorrenza sleale?
Happy Fit è una società SRL che paga regolarmente i tributi allo Stato e non è come tanti un’associazione sportiva o società sportiva dilettantistica che godono invece di maggiori benefici e agevolazioni fiscali.
La società dà lavoro ad oltre 100 dipendenti e consente a 25.000 clienti di poter godere, attraverso un’ottima amministrazione interna di: servizi di altissima qualità con attrezzature di ultima generazione Technogym in ampi spazi di 2000 mq, per tutto l’anno con ingresso illimitato in tutte le sedi della catena. Vengono aggiunti, di continuo, nuovi servizi di flessibilità pro-cliente quali: il pagamento rateizzato, servizi on-line e pagamenti digitali, customer service, raccolta punti con relativo catalogo a premi, subentri illimitati, sospensione dell’abbonamento fino ad un massimo di 6 mesi, prenotazione personal trainer online (primo incontro gratuito) e moltissimo altro ancora.
Il “business model low cost” è considerato “normale” in tutto il mondo mentre in Italia si sta facendo ostruzionismo a questo tipo di aperture probabilmente perché i clienti stanno scappando via ma forse sarebbe meglio migliorare le proprie strutture, adeguare le attrezzature e concentrarsi sul proprio business.
La società Happy Fit, ha investito in due anni di vita circa 10 milioni di euro nel mercato italiano e nonostante la crisi è in continua espansione, con oltre 2000 nuovi iscritti al mese (già 6000 si allenano tra Padova Est e Tencarola) e oltre a dare lavoro a centinaia di persone, di tutte le età, permette anche agli imprenditori di affittare i loro immobili.
Happy Fit che, grazie alla concorrenza e ad infondate polemiche, è stata costantemente visitata da NAS, ULSS e Guardia di Finanza che fino ad ora hanno eseguito numerosi controlli, si è sempre dimostrata collaborativa e disponibile verso tutti gli enti che negli anni hanno verificato la regolarità ed è orgogliosa di comunicare che ha sempre operato nel rispetto delle leggi.
Centri Fitness Happy Fit
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova