«Ho cercato un allievo di bottega trovo solo aspiranti commessi»

A fine dicembre chiude la Libreria Sapienza di via Squarcione Il titolare: una fondazione salvi i miei testi antichi e le stampe  
PIEROBON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - LIBRERIA ANTIQUARIA IN GHETTO
PIEROBON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - LIBRERIA ANTIQUARIA IN GHETTO

il racconto

«Sono cinque anni che cerco qualcuno, qualche giovane a cui insegnare il mio lavoro, passare le mie conoscenze e non l’ho mai trovato. I ragazzi cercano un posto da commessi, niente di più. E allora andate a fare i commessi al bar...». Avrebbe amato trasmettere a qualcuno il suo sapere sui libri e le stampe antiche e magari anche il suo negozio in via Squarcione all’angolo con via Soncin. Avrebbe amato insegnare a qualcuno l’arte dei restauro di preziose pagine del Cinquecento o di antifonari, ma non sono lavori d’oggi, evidentemente. Ci vogliono passione, cultura, pazienza, voglia di imparare.

Lui è Luigi Sapienza, originario di Catania, 75 anni, titolare della Libreria Sapienza: ha deciso di chiudere la bottega il 30 dicembre dopo 18 anni, prima aveva il negozio in via Zabarella. Era insegnante di lettere quando si è appassionato al mondo dei libri antichi, alle copie di Aldo Manuzio, alle pergamene, alle rarità rilegate e ha mollato l’insegnamento per diventare mercante di libri antichi. «Adesso ho 75 anni, mi ritiro ma continuerò con le attività culturali e le conferenze» racconta il professor Sapienza, che ha un grande cruccio: «Ho provato, ma per ora senza successo, a cercare una fondazione che voglia far propri i miei libri. Continuo a sperare di trovarla».

A guardarsi attorno, dentro il negozio pare di essere planati in un mondo incantato, immobile e grondante storia, con lo sguardo che vaga dalla Bibbia olandese del 1600 al librone del 1732 pubblicato dalla famiglia Barbarigo per esaltare le proprie radici con medaglie, allegorie, capilettera parlanti e finalini. Pur di pubblicare il gigantesco tomo, l’intera famiglia stava fallendo. Dalla stampa di Padova del 1700 di Probst disegnata da Werner alle Rime del Petrarca alla Plutarco Vitae fino a Italien, guida dell’Italia dall’Alpe all’Etna, in tedesco, ricca di incisioni: un volumone dell’Ottocento.

E passando per “Le terze rime” di Dante Alighieri che sarebbe la Divina Commedia pubblicata nel 1500 da Manuzio. Una meraviglia. —

Alberta Pierobon

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova