I benzinai: «Consumi diminuti del 10%»

I benzinai aderenti alla Faib Confesercenti chiedono un incontro al ministro Zanonato: «Siamo preoccupati per la nostra categoria», dichiara Mariano Peraro, presidente Faib Confesercenti, «per la diminuzione dei consumi che è arrivata a -10%; per la mancanza dei rinnovi dei contratti economici con le società petrolifere; per la concorrenza sleale sul mercato da parte delle pompe «bianche», della Gdo e degli impianti selfizzati Ghosto. Abbiamo quindi inviato nei giorni scorsi una lettera di richiesta incontro urgente al ministro Flavio Zanonato per avere chiarimenti in merito». «I nostri gestori», ribadisce Mario Rosina, funzionario Faib, «sono in grave difficoltà liquidità: a differenza delle pompe bianche devono pagare l’erogato alla consegna ma non lo vendono in tempo per rifornirsi. Ormai il guadagno mensile netto è in media di 600-700 euro, dunque siamo alla frutta».
Benzinai come precari che «sopravvivono» grazie alle attività collaterali come officina e lavaggio, ma chi vende solo carburante non ce la fa e fioccano le chiusure: «Prima un gestore chiudeva l’impianto e veniva aperto il giorno dopo», riferisce Rosina, «Oggi la compagnia aspetta dai 3 ai 5 mesi perché non si trovano persone. Ad oggi in Provincia ci sono 320 distributori, di queste più o meno 80 sono concentrati in città. Sul totale, nel 2013, ha chiuso il 10% e non tutti riapriranno. A Padova ne hanno chiusi, l'anno scorso, 5-6: in via Venezia siamo passati da cinque benzinai (Erg, Esso, due Agip, Q8) a tre, il Q8 diventato Auchan, Esso e un solo Agip. All’Arcella, il quartiere più popoloso, ce ne sono tre chiusi che aspettano nuovo gestore e altri tre che temiamo non riapriranno. Quelli che funzionano nella zona sono Esso, Eni, Tamoil, Total ed Erg. Basti pensare che per aprire una pompa e sopravvivere, al di là dei bassi guadagni, ci vogliono subito 70-80 mila euro di liquidità. Non ci sono zone più fortunate di altre, solo il prezzo competitivo. Una volta l’utente andava dal distributore più comodo, pensava anche al rapporto con il gestore, attualmente va in cerca del prezzo minore, fa anche molta strada vanificando il guadagno».
Elvira Scigliano
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