«I biglietti dobbiamo gestirli noi Non fatemi arrabbiare o è la fine»

Nell’istruttoria dell’Agcm le mail sequestrate per provare gli abusi La strategia è chiara: «È stato un errore fare entrare un concorrente» 

il documento

«L’istruttoria ha accertato che vi è stata una totale chiusura nei confronti di Zed da parte dell’impresa dominante, nonché l’interruzione di tutti i rapporti commerciali, sfociata poi in un vero e proprio embargo con significative ricadute sulla sua operatività e sulle prospettive di permanenza sul mercato». È il passaggio della decisione dell’Agcm che sancisce come il caso Zed sia «particolarmente emblematico» su come un soggetto preponderante possa usare la sua posizione per cancellare la concorrenza.

Le mail che provano gli abusi

D’altronde l’authority nelle 244 pagine di decisione sul caso si interroga sull’opportunità di «individuare una linea di demarcazione tra ‘uso’ e ‘abuso’ della posizione di concorrente dominante». Me durante l’istruttoria sono emerse prove particolarmente evidenti della condotta di TicketOne. In particolare grazie ad alcune e-mail acquisite in una ispezione della Guardia di Finanza.

In una di questa un rappresentante di Friends & Partners (la società di Ferdinando Salzano) scrive: «Sono convinto che aver permesso a Ticketmaster di chiudere un accordo con il gruppo Zed sia stato un errore enorme di ‘miopia’ economica e strategica e il risultato è tutto quello che è accaduto e che seguirà, perché ovviamente non è finita, dando la possibilità di aprire un primo fronte a Ticketmaster». In un altro documento agli atti dell’Agcm la stessa società fa capire chiaramente che non intende cedere nessuna quota di biglietti: «Non possiamo accettare Ticketmaster, vendite online di vostri circuiti e i C1 dovranno essere intestati tutti alla nostra società». Il modello C1 è quello che, attraverso l’intestatario, individua il soggetto organizzatore dell’evento su cui ricade il rischio d’impresa, e che decide i prezzi e le modalità di messa in vendita dei biglietti.

Le minacce e le ritorsioni

A proposito del modello C1 c’è anche uno scambio tra Zed e Vivo Concerti, altra società riferibile a Salzano (dove lavora la moglie, la padovana Barbara Zaggia): «Il C1 dovrà essere di Vivo». Alla risposta di Zed («nelle strutture gestite dal gruppo sai che non è possibile») scatta la rappresaglia: «Non rompetemi le p... perché se mi inc... io fidati è la fine di tutto». E ancora: «Ho parlato con F.S. anche per i concerti futuri e ti confermo definitivamente che non possiamo valutare soluzioni senza C1 intestato direttamente a Friends&Partners». Dello stesso tenore anche una e-mail del marzo 2018 inviata da Vertigo (sempre società dello stesso gruppo) a Zed relativa allo Sherwood Festival, nella quale tra l’altro, si afferma: «I biglietti li vende TicketOne. Altrimenti puoi già informare Sherwood che lo show non si fa. Punto».

debiti non pagati e cancellazioni

C’è un altro atteggiamento evidenziato dall’Agcm: nell’istruttoria si fa riferimento a un saldo di 313 mila euro. Minacciando di non restituire quella cifra a Zed l’azienda dominante sarebbe riuscito a imporre data e condizioni di un concerto di Alessandra Amoroso.E poi c’è la cancellazione di 14 date previste nel 2019, tra cui gli show di Elisa, Gigi D’Alessio, Il Volo, Fiorella Mannoia, Nek, Modà, Ficarra e Picone, e Giorgio Panariello. —



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